La carta d’identità all’imbarco non è più obbligatoria
Non è più obbligatorio esibire un documento di identità per i voli nazionali ed europei. La novità, già operativa secondo l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), segna un cambio di passo significativo nelle procedure aeroportuali italiane.
“Gli aeroporti sono luoghi protetti ed è venuto il momento di equiparare i viaggi in aereo a quelli in treno”, ha dichiarato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac, spiegando la filosofia dietro questa decisione. Il dirigente ha sottolineato che i controlli di sicurezza rimangono invariati: “Chi arriva al gate dovrà passare ai metal detector”.
La nuova procedura è semplice quanto controversa: basterà la sola carta d’imbarco per salire a bordo. Tuttavia, Di Palma ha precisato un aspetto fondamentale: “Passaporti o carte d’identità non dovranno essere lasciati a casa. Se al momento del controllo a sorpresa il viaggiatore non ce l’ha non si imbarca”. Le Forze dell’ordine, infatti, mantengono il diritto di effettuare controlli a campione.
L’obiettivo dichiarato è la riduzione dei tempi di attesa. “C’è molta perdita di tempo a livello burocratico. Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente”, ha spiegato Di Palma, evidenziando come questo avvenga “all’interno di un sistema iper sicuro come quello del trasporto aereo”.
Le perplessità del Codacons
Non tutti, però, condividono l’entusiasmo dell’Enac. Il Codacons si è dichiarato “del tutto stupito” dalla decisione, sollevando interrogativi sulla procedura seguita per arrivare a tale scelta. L’associazione dei consumatori ha chiesto chiarimenti sull’iter decisionale e sui confronti avviati per valutare l’impatto della novità.
Le preoccupazioni del Codacons si concentrano su aspetti di sicurezza che potrebbero essere compromessi. “L’eliminazione dell’obbligo di presentazione del documento di identità negli aeroporti si presta a più di una criticità”, ha dichiarato l’associazione, paventando il rischio di “utilizzo delle carte di imbarco di terzi” o la possibilità per i passeggeri di “salire su un aereo camuffati nascondendo del tutto la propria identità”.
“Siamo d’accordo con ENAC sulla necessità di snellire e rendere più agevoli tutte le operazioni di imbarco ma la sicurezza del trasporto aereo viene prima della velocità delle procedure aeroportuali”, ha aggiunto il Codacons, sollecitando un confronto più ampio tra tutte le parti coinvolte.
L’associazione ha inoltre sottolineato come la decisione arrivi “in questo momento in cui le crisi geopolitiche possono riaccendere la piaga del terrorismo”, evidenziando la necessità di mantenere elevati standard di sicurezza.
L’eliminazione dell’obbligo di presentare la carta d’identità durante l’imbarco potrebbe facilitare situazioni in cui una persona diversa dall’intestatario del biglietto possa viaggiare al suo posto. Questo non solo mina l’affidabilità del sistema di identificazione ma solleva anche importanti preoccupazioni legate alla sicurezza, al tracciamento dei passeggeri e alla responsabilità in caso di emergenze o controlli.
Un cambiamento epocale
La decisione dell’ENAC rappresenta un cambio di paradigma per il trasporto aereo italiano, avvicinando le procedure aeroportuali a quelle ferroviarie. L’Italia si distingue così nel panorama europeo, adottando un approccio più snello che potrebbe influenzare anche altri Paesi del continente. La filosofia alla base di questa scelta riflette una maggiore fiducia nel sistema di sicurezza aeroportuale, considerato sufficientemente robusto da permettere questa semplificazione.
Tuttavia, rimangono aperti diversi interrogativi pratici. Come reagiranno le compagnie aeree a questa novità? Quali saranno le ricadute sui tempi di attesa effettivi? E soprattutto, come si comporteranno i passeggeri abituati da decenni a mostrare il documento prima dell’imbarco?
Gli esperti del settore si dividono: da un lato chi sostiene che la misura fosse necessaria per modernizzare un sistema troppo burocratizzato, dall’altro chi teme che la semplificazione possa aprire varchi nella sicurezza. La verità emergerà probabilmente nei prossimi mesi, quando sarà possibile valutare concretamente l’impatto di questa rivoluzione silenziosa.
La misura, pur essendo già operativa, potrebbe essere oggetto di ulteriori dibattiti tra le Istituzioni, le compagnie aeree e le associazioni dei consumatori, chiamate a bilanciare efficienza e sicurezza in un settore particolarmente sensibile. Il confronto tra le diverse posizioni sarà cruciale per eventuali aggiustamenti futuri della normativa.




