Il Made in Italy nelle cucine dei ristoranti italoamericani spesso è solo un marchio, ma non sempre la scoperta è deludente perché la rivisitazione in chiave americana di alcuni piatti tipici italiani qualche volta è piacevolmente sorprendente.
Durante un lungo viaggio negli Stati Uniti, inevitabilmente, prima o poi si viene assaliti dalla voglia spasmodica di mangiare qualcosa che sappia di casa, di cibi che evocano familiarità. Un desiderio e/o una necessità che ci porta a cercare nei dintorni un ristorante italiano.
Negli Stati Uniti, soprattutto nelle grandi citta come New York, Los Angeles, Miami, Chicago o Boston, l’offerta gastronomica tricolore è numerosa e variegata. Spesso, tuttavia, non corrisponde esattamente alla nostra richiesta, perché magari in quel ristorante di “italiano ce n’è veramente poco”.
Infatti, in alcuni locali, già leggendo il menù si può capire che ci si trova davanti a piatti che difficilmente potremmo trovare in un ristorante della Madrepatria. Gli ingredienti base che compongono le portate sono un tripudio di formaggi fusi, pomodoro insaporito con abbondante aglio e una non ben definita salsa Alfredo. Ma se noi rimaniamo stupiti davanti a tanta “estraneità”, gli americani ne sono entusiasti e spesso con orgoglio citano pietanze, sconosciute dall’altra parte dell’oceano, che hanno consumato in un ristorante italiano, magari famoso.
Questa è la loro idea arcaica di cucina italiana. Non di rado gli americani sono convinti che quella più autentica si possa trovare nei ristoranti di New York.
Difatti, spesso, nei gruppi social di foodie locali, si leggono richieste come: “Dove posso trovare in zona una cucina italiana autentica come quella di New York?” Inutile spiegare che se si è in cerca di un cinese autentico o un italiano autentico, New York non è esattamente il luogo di origine.
Ma nella sua assurdità, questa richiesta ha veramente una logica: la Grande Mela da sempre ha accolto la maggior parte dei nostri immigrati. Decine di migliaia di uomini, donne e bambini che scappavano dalla miseria, dovettero abituarsi non solo ad un nuovo stile di vita, ma anche a nuovi gusti. Fu così che, inconsapevolmente, le donne dettero vita alla nuova cucina italoamericana, mettendo insieme le loro ricette tradizionali e gli ingredienti della nuova terra.
Le invenzioni delle nostre casalinghe italiane
Le donne italiane in America trovarono in abbondanza patate, tanti tipi di carne e nessuna verdura conosciuta. E i pomodori? Invece dei meravigliosi pomodori del Sud, c’erano solo canned tomatoes, pomodori in lattina. Ma la mancanza più sentita fu quella della pasta: disponibili soltanto gli spaghetti, non c’era altra scelta. Così, nel fare di necessità virtù, si inventarono nuovi piatti partendo dalle loro conoscenze. È da queste basi che nacquero gli spaghetti con le polpette. Il fatto che in USA le cose siano tutte più grandi non è un luogo comune. Ecco allora che le nostre polpettine diventarono polpette grosse, enormi. Ancora oggi una bella porzione di spaghetti with meatballs include 3 polpette, 120/130g di pasta, una mestolata di sugo alla marinara (cioè pomodoro, origano e tanto aglio) e una abbondante spolverata di parmigiano, o qualcosa che assomigli al nostro formaggio stagionato più famoso al mondo.
La cucina italiana reinventata
Con l’avvento di Internet e dei social, senza necessariamente visitare gli USA, abbiamo avuto tutti la possibilità di conoscere una serie di pietanze che gli americani attribuiscono alla cucina italiana, ma di fatto a noi sconosciuti.
In realtà ci sono dei piatti iconici rivisitati, che non sono completamente a noi ignoti. La Pasta Alfredo, gli Spaghetti and meatball, il Chicken parmigiana, la Piccata di pollo, la Scaloppina al marsala e la Parmigiana condita con la carne di manzo sono piatti della tradizione italiana regionale, rivisitati a migliaia di km dal territorio. Una necessità nata appunto dalla mancanza di ingredienti base che offriva il nuovo Paese di residenza, per cui hanno assunto sapori diversi, ma non certo disprezzabili.
Uno dei piatti più vicini alla nostra cucina, ad esempio, è la pasta alla vodka. Chi ha vissuto gli anni ’80 ricorderà che, al pari della pasta al salmone, questo primo piatto era presenza fissa nel menù dei pub e bistrò dell’epoca. Caduta poi nell’oblio, è rinata come una fenice in terra americana, dove è considerato uno dei condimenti più classici.
I piatti iconici italoamericani
A voler analizzare anche altri piatti iconici italoamericani si trova sempre una radice della tradizione regionale. La pizza pepperoni, per esempio, non si discosta dalla nostra diavola condita col salamino piccante. Solo che, per noi, i pep(p)eroni sono una verdura, per loro è una derivazione dal termine pepper sausage, cioè salsiccia col peperoncino, da cui il nome della pizza.
La pasta alla Alfredo, invece, è stata inventata fortuitamente negli anni ‘20, quando Douglas Fairbanks e Mary Pickford, due famosissimi divi di Hollywood, gustarono la pasta mantecata con burro e formaggio presso un celebre locale romano, Alfredo alla Scrofa e, al loro ritorno in patria, le fecero molta pubblicità. Ogni collega che passava per la capitale italiana andava a provare il piatto e in breve divenne davvero famoso in America. Solo che, per supplire alla scarsa qualità del formaggio utilizzato, oltreoceano fu modificata in una salsa bianca a base di formaggio, formaggio cremoso, addensanti, burro e altri ingredienti, che davvero poco avevano a che fare con la ricetta originale.
Le Scaloppine al marsala e la piccata di pollo (scaloppina di pollo con limone e capperi) o la lasagna con la ricotta sono invece figlie di una cucina circoscritta a determinate aree italiane e magari sconosciute ai più, ma a Little Italy trovarono il terreno fertile per inserirsi in una cucina “italiana” tradizionale. Poiché la grande maggioranza degli immigrati veniva dal Sud Italia, non stupisce che la cucina italoamericana fondi le sue origini proprio nei sapori tipici del Meridione, come olio di oliva, aglio, origano, mozzarella, parmigiano e limone.
Il Chicken parmigiana è l’incontro fortunato di due cucine regionali, milanese e napoletana. Il piatto è infatti preparato con una cotoletta di pollo servita su un letto di melanzane fritte, il tutto immerso in una abbondante salsa di pomodoro con altrettanto abbondante formaggio fuso.
Gli chef stellati italiani in Usa
Oggi, la cucina italiana è conosciuta come un’eccellenza ed è celebrata ogni anno con centinaia di eventi in occasione de “La Settimana della cucina italiana nel mondo“. Sono tanti i connazionali che investono nel settore della ristorazione e gli Stati Uniti sono una delle mete preferite. Un fenomeno che ha portato a un aumento eccezionale dell’offerta gastronomica nostrana, innalzando il livello qualitativo. Non ovunque, ma nelle grandi città come NY, Miami, San Diego e Los Angeles è facile trovare a fianco alla cucina italoamericana tradizionale, ristoranti che offrono una cucina regionale italiana autentica,
A Miami come a New York, ad esempio, si può gustare un buon piatto di pasta ripiena emiliana, la focaccia di Recco ligure, il maialino sardo e la pizza napoletana, che non hanno molto da invidiare a quelli della penisola.
Tuttavia, per arrivare ad educare il palato medio americano a questi sapori “autentici” la strada è ancora lunga.
Per una cultura dell’alimentazione
Come evidenziato in precedenza, gli americani che non conoscono i sapori autentici della nostra gastronomia si accontentano e sono felici di gustare pietanze rivisitate e adattate alla cultura del paese ospitante. Ci sono tanti esempi. Uno su tutti: un paio di anni fa, un instagrammer americano che recensiva locali tra il South Florida e NY, bocciò senza appello i pansotti con salsa di noci di un ottimo ristorante ligure di Wynwood, definendoli “tasteless”. La focaccia di Recco, invece, venne definita “flat, with a white, bland cheese”.
In effetti questi piatti sono ben lontani dalla cucina italoamericana, ma hanno il privilegio di essere autentici regionali. Per fortuna, negli ultimi anni il livello si sta elevando. Sempre più numerosi infatti i locali che offrono un menù elaborato da chef italiani rinomati. A Miami, ad esempio, va segnalata l’apertura di un nuovo ristorante che porta l’eccellenza della gastronomia italiana con il grande chef Massimo Bottura, che ha fatto conoscere, tra le altre cose, i suoi celebri tortellini.
Chissà, dunque, se tra qualche anno le nuove generazioni cercheranno tra i gruppi locali “Un buon ristorante italiano come in Italia”.
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