Sono quindici gli addetti alla polizia penitenziaria nell’aera di Miami- Dade risultati positivi al Covid-19.
Nelle prigioni polizia e detenuti sono categorie a rischio, costretti a condividere quotidianamente spazi ristretti dove rispettare la “social distancing” è per lo più impossibile.
Dal Miami-Dade Corrections system viene comunicato che ci sono scorte di maschere e guanti, ma è stato chiesto di razionarne l’uso.
L’ affermazione coincide con le lamentele di diversi addetti alla polizia penitenziaria che, a quanto pare, ricevono una nuova maschera solo una volta alla settimana.
Le protezioni per il viso, dunque, nonostante rappresentino l’ unica bariera per arginare la diffusione del contagio, scarseggiano anche nei carceri.
In particolare le N95, considerate le più efficaci per contrastare il virus, sono quasi introvabili.
Nel corso di questa settimana, le agenzie governative del sud della Florida, nella speranza di arginare il contagio da coronavirus hanno imposto di indossare protezioni per il viso all’interno di spazi chiusi come market, farmacie, uffici postali così come immaginabile, all’interno dei carceri.
Per consentire il rispetto dell’ ordinanza in vigore e la salvaguardia della salute dei detenuti e della polizia penitenziaria, si sono così attivati i canali della donazione privata.
Il sistema carcerario di Miami -Dade ha ricevuto 5.200 mascherine da donazioni proveniennienti da privati, tra questi Ryan Shapiro, ex CEO di J-Pay, di una società che gestisce denaro e account di posta elettronica per detenuti in tutta la nazione e Al Eskanazy, copresidente della Greater Miami-Miami Beach Police Foundation.
Le donazioni verso i carceri non sono circoscritte al solo territorio del sud della Florida, Il rapper Jay-Z e Meek Mill, attraverso la fondazione ” foundation for criminal-justice reform” hanno donato ben 100.000 mascherine alle strutture carcerarie di New York e gli Stati del Tennesse e Missisipi.
Come da tradizione statunitense le emergenze richiamano l’attenzione anche di quella parte di popolazione spesso famosa e benestante che sembra lontana dalla vita di un comune cittadino, ma che evidentemente, si riconosce nei valori della solidarietà anche come strumento di appartenenza alla comunità.
Abbiamo fatto una donazione aziendale di 100.000 mascherine all’ospedale di Bergamo e sono ferme in dogana da due settimane per problemi burocratici di sdoganamento, a detta della dogana siamo in buona compagnia….
Povera I-talia!