Renzi: “La capolista ha perso in casa 1 a 0”
Ironico e pungente come sempre Matteo Renzi. Il politico toscano ha infatti commentato ai microfoni di Rtl 102.5 l’esito del voto sardo. La sconfitta del centrodestra, di misura ma perfettamente evitabile, ha infatti delle cause abbastanza chiare. Nel bilancio tra vincitori e vinti spicca l’errore strategico di Giorgia Meloni, che ha voluto a tutti i costi imporre agli alleati la candidatura di Paolo Truzzu. Una scelta cui ha fatto seguito un voto disgiunto molto diffuso, tanto da portare il centrodestra alla sconfitta nonostante i 6 punti percentuali di vantaggio sugli avversari.
A spargere sale sulle ferite l’ex presidente del Consiglio e sindaco di Firenze. “Il centrodestra – ha commentato Matteo Renzi – aveva i numeri per stravincere ma Giorgia Meloni ha umiliato Salvini, i due si vogliono bene ma fino ad un certo punto e vedrete che loro romperanno, accadrà. Lei gli ha tolto il governatore [Christian Solinas n.d.r.] scegliendo uno abbastanza detestato anche nella sua città. Dopo i Ferragnez mi aspetto i Melonez”.
“La capolista – ha continuato il leader di Italia Viva – per usare una metafora calcistica, ha perso in casa 1 a 0, PD e M5S si sono riavvicinati e per uno come me che è all’opposizione di Meloni e Salvini e non si sente rappresentato da Schlein e Conte è un segnale positivo perché c’è un’alternativa che si vedrà con il centro alle Europee”.
L’ex premier: “A qualcuno dava fastidio il mio PD troppo vincente”
Riflessioni analoghe sono state espresse in un post pubblicato ieri sui canali social di Renzi. “Cosa insegna il risultato delle Regionali in Sardegna? – si chiede il senatore toscano – Ha perso Giorgia Meloni. Lasciate stare i discorsi di chi dà la colpa a Salvini, chi a Solinas, chi a Truzzu, chi al destino cinico e baro. La Premier ha imposto con tracotanza un proprio uomo al posto del Governatore leghista uscente. E l’ha fatto con lo stile di chi dice: o con me o contro di me. Anzichè scegliere un nome credibile ha candidato uno dei fedelissimi che le dicono sempre di sì ma che non sono apprezzati dalla gente. Del resto un Sindaco che si fa sconfiggere di diciotto punti in casa propria qualche problemino deve averlo. Vedrete: saranno gli yesman di cui si circonda a rovinare Giorgia“.
“Fino ad oggi lei non aveva mai perso una sfida – prosegue Renzi – Anche quando era stata sotto il 4% alle Europee del 2014 o era rimasta fuori dal ballottaggio del comune di Roma nel 2016, aveva raccontato come un successo persino la propria sconfitta. Oggi non può. Oggi lei ha un nemico: la realtà. Meloni ha preteso di decidere sulla Sardegna e la sua decisione ha portato la coalizione a perdere. Vediamo come reggerà la botta anche sotto il profilo psicologico. L’impressione è che i guai siano appena iniziati”.
Non è mancata, infine, una frecciatina agli ex compagni di partito: “Ha vinto l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Il PD non strappava una regione alla destra dal 2015, ripeto dal 2015. Allora il PD governava in 16 regioni su 19 e in due province autonome su due. Ma per qualcuno era un PD che non andava bene, troppo centrista. O troppo vincente, chissà”.