Anche l’Italia, seppur a un passo più lento rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea, allenta le misure anti-Covid in vista della stagione estiva. Lo fa per i cittadini italiani, ma anche per i viaggiatori stranieri. È in questo senso che si colloca l’ordinanza firmata martedì sera dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevede, a partire dal primo marzo, per gli arrivi da tutti i Paesi extra-europei le stesse regole vigenti già per i Paesi dell’Unione europea.
Addio alla quarantena
Dunque, dal mese prossimo, per l’ingresso nei confini italiani sarà sufficiente una delle condizioni del Green Pass base: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o tampone negativo e addio all’obbligo di quarantena per chi arriva da Paesi extra-Ue. Attualmente, invece, ai viaggiatori provenienti ad esempio dagli Stati Uniti non basta essere vaccinati, poiché devono fare anche il tampone prima di partire, salvo essere costretti ad osservare cinque giorni di quarantena in Italia.
Riconoscimento del Green Pass cartaceo Usa
Le novità potrebbero non terminare qui. Fonti del Governo italiano annunciano la preparazione di una “road map” delle riaperture. Di qui alla primavera inoltrata potrebbero allargarsi ulteriormente le maglie delle restrizioni per chi arriva dall’estero. Uno dei punti su cui Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, pone l’accento è quello dell’ospitalità. «Dobbiamo modificare le regole», ha detto in un’intervista a “Quotidiano Nazionale”. «In città come Firenze, o Roma o Venezia il peso degli americani, ad esempio, è enorme. Ma se noi non accettiamo il Green Pass americano perché è cartaceo e gli altri Paesi europei lo accettano, se noi chiediamo il tampone e altri non lo fanno, dove va il turista americano? Magari vorrebbe tanto venire in Italia, ma viste le difficoltà va altrove. Risultato? Nelle città d’arte abbiamo un collasso di presenze e ancora troppi alberghi chiusi». Garavaglia ha ricevuto riscontri positivi da Speranza: «Devo dire onestamente che il ministro Speranza si è detto molto disponibile su questo argomento e mi ha detto addirittura che mi stupirà per la forza delle decisioni che verranno prese. Mi auguro che sia proprio cosi e che finalmente si risolva questa partita».
Speranza: «Gradualità»
Lo stesso ministro Speranza, intervistato da “La Stampa”, ha ribadito i concetti di gradualità e prudenza, che sono la bussola che sta utilizzando l’Italia nel suo percorso di allontanamento dalla fase acuta di questa ondata epidemica: «Nei prossimi giorni continueremo a monitorare il quadro epidemiologico, ma i dati su contagi e ricoveri sono tutti in via di miglioramento. È chiaro che ci troviamo in una fase nuova, ma serve gradualità, non possiamo far saltare in un solo momento tutte le precauzioni che ci hanno consentito di lasciare aperto mentre altri in Europa entravano in lockdown».
Raccomandazioni del Consiglio europeo
Sempre dal primo marzo, intanto, dovrebbero scattare novità per i viaggiatori all’interno dell’Unione europea. Il Consiglio europeo martedì ha annunciato: «Gli Stati dovrebbero autorizzare i viaggi non essenziali delle persone vaccinate con un vaccino approvato dall’UE o dall’OMS, delle persone guarite e di tutte le persone che viaggiano da un Paese che figura nell’elenco dell’Ue. Per alcuni di questi viaggiatori potrebbero essere applicate misure supplementari, come i test PCR prima del viaggio». Secondo la raccomandazione, inoltre, gli Stati membri «dovrebbero revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’UE per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’UE o dall’OMS, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell’arrivo o abbiano ricevuto una dose di richiamo». Infine gli Stati membri dovrebbero «revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dalla Covid-19 nei 180 giorni precedenti il viaggio verso l’Unione europea».