Lo smartphone a letto non è una buona idea
Negli ultimi anni, l’uso degli smartphone e dei tablet ha permeato ogni aspetto della vita quotidiana, compreso il momento del riposo notturno. I giovani, in particolare, sembrano essere particolarmente attratti dall’utilizzo di questi dispositivi anche poco prima di andare a letto. Sebbene sia consolidato il fatto che la luce blu emessa dagli schermi e l’attività interattiva sui social media possano influire negativamente sulla qualità del sonno, un recente studio condotto dagli scienziati del Norwegian Institute of Public Health su oltre 45.200 giovani norvegesi di età compresa tra i 18 e i 28 anni ha apportato nuove evidenze a questo dibattito, confermando una correlazione tra l’utilizzo degli schermi e l’insonnia. Tuttavia, la novità principale emersa dalla ricerca è che il problema non sarebbe tanto dovuto alla natura delle attività svolte sui dispositivi elettronici, quanto al tempo complessivo dedicato a queste interazioni.
Gunnhild Johnsen Hjetland, coordinatore dello studio pubblicato su Frontiers in Psychiatry, sottolinea che “ciò che incide non è quello che facciamo ma il tempo che passiamo a guardare lo schermo”.
Impatti sulla salute del sonno
Stare attaccati agli smartphone prima di dormire può gravare sulla qualità del sonno. In primo luogo, le notifiche sempre attive possono disturbare il riposo notturno, interrompendo i cicli di sonno e causando risvegli notturni. In secondo luogo, il tempo speso davanti allo schermo spesso sostituisce quello che si trascorrerebbe riposando nel proprio letto, determinando così una riduzione generale delle ore di sonno. Infine, l’esposizione alla luce blu durante la notte è nota per interferire con i ritmi circadiani, ritardando ulteriormente il processo di addormentamento.
Come evidenziato da Hjetland, i disturbi del sonno sono particolarmente diffusi tra gli studenti e ciò ha importanti ripercussioni sulla loro salute mentale, sulla performance accademica e sul benessere complessivo. Negli ultimi anni, si è assistito a un incremento delle problematiche legate all’insonnia, che vanno dalle difficoltà ad addormentarsi alle manifestazioni di stanchezza diurna. Questi problemi non solo compromettono la vita quotidiana ma possono anche contribuire all’insorgere di disturbi più gravi come ansia e depressione.
La metodologia dello studio
Il team di ricerca del Norwegian Institute of Public Health ha dapprima raccolto informazioni sui comportamenti di utilizzo degli smartphone da parte dei partecipanti, che hanno fornito dettagli riguardo l’uso di smartphone e tablet una volta andati a letto, inclusa la durata di tale utilizzo e le tipologie di attività svolte, come guardare film o serie TV, giocare, navigare sui social media, ascoltare podcast, o leggere materiali di studio. Inoltre, i partecipanti dovevano indicare gli orari in cui si ritiravano per andare a letto e il momento in cui si svegliavano, il tempo impiegato per addormentarsi e se avessero avvertito sonnolenza durante il giorno. Le risposte sono poi state suddivise in tre gruppi: coloro che usavano esclusivamente i social media, coloro che non li utilizzavano affatto e quelli che svolgevano un insieme di attività diverse.
Smartphone e qualità del sonno: risultati e implicazioni
I risultati della ricerca sono stati illuminanti. L’esposizione agli schermi di smartphone e tablet per un’ora dopo essere andati a letto comporta un aumento del 59% del rischio di soffrire di insonnia, intesa come difficoltà ad addormentarsi, e stanchezza durante il giorno almeno tre volte a settimana per un periodo di almeno tre mesi. Inoltre, la ricerca ha rivelato che passare del tempo sugli schermi riduce la durata del sonno di circa 24 minuti.
Contrariamente alle aspettative degli autori, che avevano previsto che l’uso dei social media fosse il principale fattore predisponente a notti d’insonnia, i dati ottenuti hanno dimostrato chiaramente che non è tanto l’attività svolta quanto il tempo trascorso davanti allo schermo a contaminare la qualità del riposo notturno, posticipando il momento dell’addormentamento.
Hjetland suggerisce che «”‘ideale sarebbe smettere di guardare smartphone e tablet almeno 30-60 minuti prima di dormire” e raccomanda di disabilitare le notifiche durante la notte. Questa semplice pratica potrebbe rivelarsi cruciale per migliorare la qualità del sonno e, di conseguenza, la salute mentale e il benessere fisico. La ricerca sulla correlazione tra sonno e utilizzo dello smartphone a letto prosegue, perché – come spiegato da Hjetland – nello studio non sono state prese in considerazioni le valutazioni fisiologiche, che potrebbero fornire informazioni più precise sui modelli di sonno.