Il presidente americano Joe Biden ha firmato il disegno di legge che mette al riparo il governo e le sue funzioni dal temuto shutdown.
Il provvedimento che estende le coperture finanziarie sino al 3 dicembre ha attraversato entrambe le camere ottenendo alla Camera 254 -175 voti ed al Senato, che aveva votato in precedenza 65-35.
La presidente della Camera Nancy Pelosi ha affermato che la legislazione manterrà il funzionamento dei servizi governativi ed impedirà i congedi per centinaia di migliaia di lavoratori, proteggendo l’economia.
“Un arresto non è qualcosa che nessuno vuole”, ha detto Pelosi.
La firma del presidente Biden, per ora, ha scritto la parola fine al dramma che si stava vivendo a Washington, dove la mancanza di azione da parte dei legislatori ha portato gli uffici federali a preparare i piani di emergenza.
L’accordo è apparso possibile già mercoledì sera, quando i Democratici hanno rinunciato ad includere una disposizione per aumentare il limite nazionale sui prestiti.
“In questo momento – in qualsiasi momento – è una cosa molto, molto brutta lasciare che il governo si chiuda”, ha affermato il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer.
I democratici hanno abbandonato i loro tentativi di collegare il finanziamento ad un aumento o sospensione del limite del debito, un’azione che i conservatori ed i liberali concordano sulla necessità di intraprendere in modo che il paese possa continuare a pagare i suoi conti ed evitare il caos economico mondiale.
La proroga temporanea offre ai legislatori più tempo per approvare i finanziamenti per un intero anno di azioni governative.
Cosa avrebbe causato lo shutdown?
Un blocco delle attività di governo avrebbe causato il licenziato di centinaia di migliaia di dipendenti federali non essenziali, costringendoli a prendersi una pausa senza retribuzione. Le funzioni essenziali come l’esercito, le forze dell’ordine e il controllo del traffico aereo avrebbero continuato a funzionare, ma le agenzie discrezionali come il National Park Service avrebbero chiuso.
Da un rapporto del Congressional Budget Office, si è stimato che la chiusura parziale avvenuta nel 2019 è costata all’economia 11 miliardi di dollari, ovvero più di 31 milioni di dollari al giorno.