Trump nel mirino: una macchina contro la barriera di sicurezza della Casa Bianca

Il linguaggio intriso d'odio di certa sinistra ha portato alla moltiplicazione delle condotte violente da parte di cittadini avversi al presidente.

Un uomo ha guidato la sua auto contro una barriera di sicurezza fuori dalla Casa Bianca. I servizi segreti degli Stati Uniti hanno riferito che si è schiantato contro il cancello all’ingresso della residenza ufficiale del presidente statunitense alle 22:37 di ieri sera. Il conducente del veicolo è stato immediatamente arrestato dagli agenti. Gli investigatori hanno effettuato una meticolosa perquisizione, non rinvenendo oggetti anomali o materiali pericolosi. Le Autorità non hanno fornito ulteriori informazioni sull’incidente, sull’identità del fermato o sulla potenziale motivazione del gesto.

Le minacce a Trump si susseguono

Il fatto si è verificato ad appena 48 ore di distanza da un altro episodio inquietante. Trump è stato obbligato infatti a salire rapidamente sull’Air Force One su una piccola scaletta, a causa di “misure di sicurezza rafforzate” all’aeroporto internazionale di Palm Beach. I servizi segreti si sarebbero allarmati dopo la scoperta di un presunto appostamento vicino all’aeroporto con vista sull’aereo presidenziale. Nessuna persona è stata arrestata. Il direttore dell’Fbi Kash Patel ha dichiarato che l’Agenzia sta conducendo le opportune indagini.

“Prima del ritorno del presidente a West Palm Beach, i servizi segreti hanno scoperto quella che sembrava essere una piattaforma di caccia sopraelevata nella linea visiva della zona di atterraggio dell’Air Force One”, ha spiegato Patel a Fox News Digital. Non sono state trovate persone sul posto. Il Federal Bureau of Investigation ha assunto la guida delle indagini, inviando risorse per raccogliere tutte le prove dalla scena e impiegando le sue capacità di analisi dei cellulari.

La benzina dell’odio politico

Il numero degli eventi sospetti e gli elementi a disposizione probabilmente non sono ancora sufficienti per ipotizzare una strategia del terrore articolata e coordinata, ma il clima d’odio alimentato dalla sinistra americana nei confronti del tycoon, è innegabile.

Le parole incendiarie di certi esponenti politici possono legittimare il passaggio alle vie di fatto di facinorosi, estremisti e squilibrati. L’ultimo esempio in ordine di tempo è l’uscita a mezzo social di Hillary Clinton, ex candidata presidenziale sconfitta da Trump nel 2016, a proposito dei lavori per la costruzione della sala da ballo voluta dal leader del GOP. “Non è la sua casa, è la vostra casa e lui la sta distruggendo”. Così con un post su X l’ex first lady, con tanto di foto della ruspa che abbatte la facciata dell’East Wing.

“Trump sta facendo a pezzi la Casa Bianca, così come sta facendo a pezzi la Costituzione”, ha tuonato Gavin Newsom, il governatore della California, sottolineando che “demolire con il bulldozer la Casa Bianca” per il presidente è più urgente che riaprire il governo dopo 21 giorni di shutdown. Alcuni media hanno ricordato come nel dare l’annuncio del progetto da 250 milioni di dollari, la Casa Bianca aveva assicurato che non ci sarebbero state demolizioni e che l’ampliamento non avrebbe “interferito” con l’edificio esistente.

Exit mobile version