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Trattativa Ita-Alitalia ancora in stallo. Solo poche ore per trovare un accordo.

Il tema del personale e i rapporti sindacali continuano a creare difficoltà e la trattativa va per le lunghe. Ma per rispettare i tempi già annunciati ormai non c’è molto tempo. In due giorni Ita e Alitalia devono trovare un accordo per il passaggio dei dipendenti alla nuova compagnia altrimenti ITA cercherà il personale sul mercato.

Redazione by Redazione
Settembre 7, 2021
in Attualità, Ultimissime
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Trattativa Ita-Alitalia ancora in stallo. Solo poche ore per trovare un accordo.
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La scadenza ormai non è più procrastinabile. C’è tempo solo fino alle 17 di domani mercoledì 8 settembre per sbloccare lo stallo che si è determinato nelle trattative sindacali.

La newco ITA sta lavorando all’ipotesi di assunzione di 2800 dipendenti Alitalia. Il problema sembra essere non tanto il numero ridotto ma il tipo di contratto che ITA vorrebbe applicare che ridurrebbe il costo (e dunque gli stipendi) di circa il 15% dell’importo precedentemente corrisposto.

Il quarto incontro sindaca al quale hanno partecipato anche vertici apicali di ITA (il presidente Alfredo Altavilla e l’ad Fabio Lazzerini) è finito – come i precedenti – in un nulla di fatto. Purtroppo, ITA ha necessità di chiudere entro il 20 settembre, altrimenti non può garantire di poter decollare – come già annunciato – a partire dal 15 ottobre.

Le richieste dei sindacati

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La trattativa è complessa perché è condotta su un doppio binario. I sindacati infatti trattano sulle condizioni economiche con ITA ma contestualmente chiedono garanzie per i lavoratori Alitalia che non faranno parte dei 2800, per i quali chiedono ai Commissari Alitalia la proroga della cassa integrazione fino al 2025 e non fino a settembre 2022, come proposto dalla vecchia compagnia di bandiera.

Ovviamente ITA tende a sottrarsi a questa trattativa e invita i sindacati a non intrecciare i due dossier anche perché è la discontinuità aziendale è il requisito base per ottenere l’ok della Commissione europea al progetto della nuova compagnia.

Il tentativo che i sindacati stanno conducendo è ovviamente quello di sensibilizzare il Governo sul problema facendo partecipare i ministeri del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo economico al tavolo, che invece fino ad oggi ne sono rimasti distanti.

I dettagli del progetto di trasferimento

Come definito, il ramo “aviation” di Alitalia verrebbe venduto a ITA alla cifra simbolica di 1 euro e comprenderebbe i 52 velivoli Airbus (A319, A320 e A330), numero sufficiente per poter conservare quanti più slot possibili negli aeroporti di Milano Linate e Roma Fiumicino. E’ probabile però che la newco in questo caso dovrà accollarsi debiti e pegni pregressi.

I dipendenti – come detto – saranno al momento 2800 anche se ITA potrebbe salire a 5.750 lavoratori — includendo handling e manutenzione che dovranno essere cedute attraverso gare pubbliche — con assunzioni in quattro blocchi: ottobre 2021 (piloti, assistenti di volo, staff) e nel 2022 a gennaio, aprile e luglio.

Le tratte annunciate dalla nuova ITA

Intanto la newco ha annunciato quali saranno le tratte coperte dalla flotta dei 52 aeromobili.

In particolare per i voli domestici:

I voli tra Milano Linate e Roma Fiumicino saranno i più frequenti. 18 voli di andata e altrettanti di ritorno. I prezzi  vanno da un minimo di 64 euro a un massimo di 139.

Per le destinazioni in Sardegna e Comiso (Ragusa), al momento Ita non può operare. I collegamenti in regime di oneri di servizio pubblico tra Fiumicino/Linate e gli aeroporti di Alghero, Cagliari, Olbia e Comiso non sono al momento in vendita poiché Ita non è assegnataria di tali collegamenti e non può automaticamente rilevarli nel momento in cui Alitalia cesserà le operazioni.

Per Napoli ci sono sette collegamenti al giorno ma con partenza solo da Milano Linate, sei nella direzione contraria.

Sulla tratta Linate-Palermo ci saranno sei voli al giorno, cinque nella direzione opposta. Da Fiumicino a Catania sono previsti cinque collegamenti, uno in meno dalla città siciliana

Da Milano e Bari ben sette voli ogni giorno, sei nella direzione opposta. Solamente uno il collegamento dal capoluogo pugliese a Roma. Da Fiumicino i voli al giorno sono due. Per raggiungere tutte le altre città italiane da Bari bisognerà fare scalo

Per volare da Torino verso le città italiane che non siano Milano o Roma si impiegheranno tempi lunghi. Per esempio, per i collegamenti tra il capoluogo piemontese e la Sicilia bisognerà fare scalo a Fiumicino e impiegare tre o quattro ore di viaggio.

Sui voli internazionali c’è ancora un po’ di confusione.

I voli per l’Europa partono tutti da Roma o Milano e spesso con scalo scalo. Da Fiumicino a Londra Heathrow c’è un volo diretto, da Milano due. Due i voli diretti da Fiumicino a Parigi Charles De Gaulle, uno da Linate. Ci sono poi collegamenti per Ginevra e Tirana.

Fuori dall’Europa Ita vende voli solo per Il Cairo, Tel Aviv e Tunisi. Un solo volo al giorno per destinazione e solo da Roma Fiumicino.

Per i voli intercontinentali la situazione sembra anche peggiore. La società aveva annunciato che tra le prime destinazioni ci sarebbero state città come New York, Boston, Miami, Tokyo e Algeri. Ma allo stato delle cose, Ita non ha ancora le autorizzazioni per programmare i voli perché sta ancora completando il processo di certificazione necessario per avviare la commercializzazione e certamente non saranno disponibili voli intercontinentali per il 15 ottobre prossimo.

Tags: alitaliaITA
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