Texas, il boss del narcotraffico messicano arrestato dopo decenni
Quanto diventato di pubblico dominio in queste ore ha davvero del sensazionale. Si parla infatti di un arresto paragonabile a quello di Matteo Messina Denaro. Anche più importante, forse, vista la recrudescenza e la militarizzazione dei cartelli messicani della droga, assurti al ruolo di milizie con veri e propri eserciti privati. Per fortuna uno dei clan più famigerati, quello di Sinaloa, ha subìto un duro colpo. Ci riferiamo all’operazione condotta dalle forze dell’ordine a El Paso, in Texas, che ha portato nientemeno che all’arresto del 76enne Ismael Zambada Garcia, detto “El Mayo”.
Gli USA avevano messo una taglia da 15 milioni di dollari sul suo conto, da destinare a chiunque avesse fornito informazioni utili all’arresto. “El Mayo”, insieme a Joaquin Archivaldo Guzmán Loera (“El Chapo”), è il fondatore del sopramenzionato cartello di Sinaloa. Durante il blitz in Texas è stato catturato anche un figlio de “El Chapo”, Joaquin Guzmán López, anch’esso ai vertici dell’organizzazione. Questi segue dunque a stretto giro il fratello Ovidio Guzmán, estradato negli Stati Uniti lo scorso settembre.
Il padre, come è noto, è una delle figure più tragicamente importanti nella storia del narcotraffico. Gli USA sono riusciti a ottenerne l’estradizione soltanto nel 2017 e a condannarlo all’ergastolo nel 2019.
Tranello o accordo sotterraneo?
Secondo quanto riportato dal Washington Post, che cita fonti del Dipartimento della Sicurezza Interna, i criminali sarebbero stati catturati grazie a un tranello, venendo convinti a imbarcarsi su un volo privato diretto negli Stati Uniti. Lo stesso WP, del resto, prende in considerazione anche l’ipotesi di un accordo segreto con Guzmán López.
Ora risponderanno di innumerevoli accuse, a cominciare ovviamente da quelle legate al narcotraffico. Oltre alle droghe “tradizionali”, i cartelli messicani hanno irrorato la società USA con il fentanyl, che è diventato presto un’emergenza nazionale.
“El Mayo e Guzman Lopez – ha dichiarato il procuratore generale USA Merrick Garland – si vanno ad aggiungere al lungo elenco di leader del cartello di Sinaloa che il Dipartimento di Giustizia ritiene responsabili di guidare una delle più potenti e violente organizzazioni per il traffico di droga al mondo”.