Stati Uniti, scatta lo shutdown: scontro tra repubblicani e democratici sul caso Medicaid

I dem chiedono l'estensione dei benefit previsti dall'Obamacare fino al 2028 (scadono a gennaio 2026). I repubblicani intendono discutere il tema solo dopo l'approvazione del bilancio.

Shutdown

A causa del mancato accordo tra repubblicani e democratici sul nuovo pacchetto di finanziamenti federali, da oggi scatta lo “shutdown” del governo statunitense: un blocco delle attività amministrative causato dalla mancanza di risorse approvate dal Congresso.

Al centro del braccio di ferro politico c’è il programma sanitario pubblico Medicaid, nodo cruciale del conflitto tra le due forze e tema controverso della campagna elettorale presidenziale del 2024.

Cos’è lo shutdown del governo USA

Negli Stati Uniti, uno shutdown si verifica quando il Congresso non riesce ad approvare in tempo le 12 leggi di spesa annuali necessarie per finanziare le Agenzie e i Dipartimenti federali, né una risoluzione continua (CR) che mantenga provvisoriamente i finanziamenti ai livelli attuali.

È una crisi che si presenta ogni anno entro una scadenza ben precisa: la fine dell’anno fiscale federale, che cade il 30 settembre. Se entro quella data non viene approvato il bilancio per l’anno successivo (che inizia il 1° ottobre) il governo non può legalmente spendere denaro, tranne che per servizi essenziali.

Dal 1980 a oggi si sono verificati 10 shutdown governativi, ma quello attuale rischia di avere conseguenze più profonde, anche in virtù degli ordini emessi dall’amministrazione Trump, che ha già previsto licenziamenti mirati in alcuni uffici federali, come l’IRS, l’agenzia che gestisce la riscossione delle tasse.

I servizi che restano attivi durante lo shutdown

Come specificato, nonostante lo stallo federale molti servizi essenziali continueranno a operare regolarmente, tra cui l’assistenza sanitaria con i programmi Medicare, Social Security e Medicaid; gli ospedali pubblici; il servizio postale; le attività di sicurezza e immigrazione.

Restano chiusi i parchi pubblici, agenzie e uffici non essenziali, musei, uffici del fisco e programmi educativi federali.

Resta però il rischio per migliaia di lavoratori di restare temporaneamente senza stipendio, anche se con la garanzia del rimborso degli arretrati a fine emergenza.

Lo scontro tra GOP e democratici

Lo shutdown è la conseguenza dello scontro tra i democratici, che vogliono includere l’estensione dei benefici assistenziali (stabiliti durante la pandemia) nel bilancio preventivo 2026, e i repubblicani, che intendono discutere il tema dopo l’approvazione della legge di spesa.

I repubblicani, guidati dal presidente della Camera Mike Johnson e dal leader del Senato John Thune, hanno provato a trovare una soluzione proponendo un rinnovo temporaneo dei finanziamenti senza modifiche politiche.

I democratici si sono opposti. Chiedono che qualsiasi accordo provvisorio includa anche l’estensione dei sussidi sanitari previsti dall’Affordable Care Act (Obamacare) fino a gennaio 2028. Le agevolazioni fiscali e la riduzione del premio assicurativo, stabiliti nel periodo della pandemia, sono in scadenza a gennaio 2026.

Il risultato? Stallo totale. Nessuna delle due parti ha mostrato disponibilità a cedere terreno.

I repubblicani sono per una disciplina fiscale rigida

Il vicepresidente J.D. Vance ha duramente criticato la proposta democratica, definendo il pacchetto da 1,5 trilioni di dollari come “un piano per pagare centinaia di miliardi di dollari in assistenza sanitaria agli immigrati illegali, mentre gli americani lavorano ogni giorno per coprire le proprie spese mediche”.

Anche il leader repubblicano al Senato John Thune ha evidenziato come in passato proprio i democratici avessero fatto ricorso a CR simili a quella ora proposta dal GOP.

Un memorandum della leadership repubblicana, intitolato Sfatare l’illusione dello shutdown dei democratici, recita: “I repubblicani hanno agito in modo responsabile, presentando una risoluzione di 24 pagine, imparziale e priva di condizioni, che mantiene i finanziamenti fino al 21 novembre e assicura la continuità dei servizi essenziali per il popolo americano”.

I democratici per una politica fiscale flessibile

Dal fronte democratico, il leader alla Camera Hakeem Jeffries ha ribadito: “Stiamo lottando per proteggere l’assistenza sanitaria degli americani. Non possiamo sostenere un piano repubblicano che continua a smantellare l’Obamacare”.

Tuttavia, Chuck Schumer, leader dem al Senato che in passato si era sempre adoperato per evitare shutdown, questa volta mantiene una linea più rigida.

Secondo fonti interne, la sua posizione sarebbe influenzata dalla crescente pressione dell’ala sinistra del partito, in particolare dalla deputata Alexandria Ocasio-Cortez, sua possibile sfidante per la leadership al Senato.

I costi di Medicaid 

Medicaid è un programma di assicurazione sanitaria gratuita per persone con basso reddito, in parte finanziato dagli Stati federati (30%) e in gran parte dal governo federale (70%).

Nel 2021 il costo del programma era pari a 132 miliardi di dollari. Nel 2023 è salito a 172 miliardi, con un aumento significativo attribuito dal GOP alla copertura sanitaria di immigrati illegali, in particolare negli Stati a guida democratica.

I repubblicani accusano i democratici di sostenere politiche di accoglienza che, di fatto, gravano sul bilancio federale, mentre gli americani devono faticare per pagare le proprie cure.

Shutdown: uno scontro politico, prima ancora che finanziario

Lo shutdown riflette in sintesi un conflitto politico più profondo: i repubblicani puntano a una gestione rigorosa della spesa pubblica, mentre i democratici difendono un’idea più inclusiva e sociale dello Stato.

Lo stallo al Congresso conferma le due visioni sempre più inconciliabili. Il tema dell’assistenza sanitaria e i benefit dedicati agli immigrati illegali sono stati del resto uno dei temi più accesi della campagna elettorale presidenziale che ha riaperto le porte della Casa Bianca a Donald Trump.

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