“Spara a Giorgia”: si continua a soffiare sul fuoco
Ogni giorno dai banchi dell’opposizione si grida al pericolo fascismo. A moltiplicarsi, tuttavia, sono gli atti intimidatori della sinistra radicale. Gli esempi si sprecano: dall’immagine di Meloni bruciata a Torino durante la fine del Ramadan (con il sindaco presente) a quella di Valditara, che ha subito la medesima sorte (sempre a Torino) nel corso di un corteo studentesco tenutosi lo scorso novembre. Gli episodi sono però molto più numerosi. Pensiamo ad esempio alla Città Universitaria di Roma deturpata da scritte e atti vandalici durante una manifestazione contro il femminicidio. La scritta “Spara a Giorgia” fatta ieri a Milano sulla vetrina di una banca è solo l’ultimo inquietante capitolo.
Anche in questo caso i responsabili sono esponenti dell’estrema sinistra. Questi stavano manifestando in favore della Palestina, una protesta a cui hanno partecipato circa 10.000 persone. Causa legittimissima, per carità. A essere deprecabili sono le modalità violente e prevaricatrici, purtroppo diventate un marchio di fabbrica. Presto, infatti, il corteo è degenerato in scontri contro le forze dell’ordine.
La scritta è apparsa sulla filiale del Banco Bpm di piazza Lagosta. Poco più avanti è stata bruciata una telecamera del Banco Desio, con l’edificio deturpato da scritte contro il riarmo. Non è stato risparmiato il vicino Carrefour di via Alserio, dove è stata infranta una vetrina.
Insulti anche a PD e Azione
Questa volta nel mirino dei manifestanti sono finiti anche esponenti dell’opposizione, come Elly Schlein e Carlo Calenda. Le immagini dei due politici sono state imbrattate di rosso (era già successo nel passato recente con quelle di Meloni e Bernini), con la scritta “complici di genocidio”.
Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato di “fatti gravissimi che continuano a ripetersi a ogni manifestazione e che sono il frutto di una pericolosa campagna di demonizzazione dell’avversario politico e delle donne e degli uomini in divisa”.
Dello stesso avviso il Presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Condanniamo con fermezza intimidazioni e linguaggio d’odio, che minano il confronto civile e democratico”.