Sanzioni USA-UK contro il “Prince Group”

Chen ha costruito un impero nel Sud-Est Asiatico, spaziando dal real estate alla finanza.

È una delle più grandi azioni mai intraprese contro una rete internazionale di truffe online. Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno annunciato sanzioni congiunte contro 146 individui ed entità legate al Prince Holding Group, un conglomerato con sede in Cambogia, accusato di gestire complessi di frode digitale alimentati da vittime di tratta umana.

Al centro dell’indagine c’è Chen Zhi, imprenditore legato alle autorità di Pechino e presidente del gruppo, noto anche con il nome di “Vincent”. A soli 38 anni Chen ha costruito un impero nel Sud-Est Asiatico, spaziando dal real estate alla finanza.

Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, dietro la facciata legale si celava tuttavia una struttura criminale: call center gestiti come “campi di lavoro”, dove migliaia di persone erano costrette, sotto minacce, a mettere in atto truffe sentimentali e frodi su criptovalute. Il gruppo operava in zone franche del Myanmar, aree già note per la leggerezza dei regolamenti e per la complicità delle Autorità locali.

Molte vittime (provenienti da Cina, Filippine e India) venivano attirate da annunci di lavoro fasulli e poi private dei documenti, picchiate o costrette a lavorare senza sosta. Secondo Washington, si tratta di un’economia parallela che vale miliardi di dollari. Oltre alle nuove sanzioni, le Autorità americane hanno anche annunciato il sequestro di oltre 15 miliardi di dollari in criptovalute legati alle attività del gruppo.

Il Regno Unito, da parte sua, ha congelato beni immobiliari riconducibili al gruppo sul proprio territorio e nel quartiere di Londra che ospita le società e e realtà commerciali della finanza. Il governo cambogiano, invece, ha chiesto maggiori prove e ha definito “preoccupante” il quadro tracciato dalle Autorità occidentali. “È una delle più vaste operazioni criminali digitali degli ultimi anni”, ha dichiarato il Segretario al Tesoro USA. “Dietro queste piattaforme truffaldine ci sono vite distrutte, interi villaggi coinvolti, persone torturate e ricattate”.

L’azione congiunta USA–UK mette in luce un fenomeno in espansione: la criminalità digitale sostenuta dal traffico di esseri umani. Secondo diverse ONG, sono oltre 200.000 le persone vittime di questi “campi digitali” nel solo Sud-Est Asiatico. Il caso Prince Group diventa dunque simbolo di una nuova frontiera del crimine organizzato: quella che intreccia alta tecnologia, tratta di esseri umani e complicità istituzionale.

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