Sanità in Italia: la classifica provvisoria
Negli ultimi anni, il tema della sanità in Italia è diventato un argomento molto dibattuto, soprattutto per quanto concerne la qualità dei servizi offerti dalle diverse regioni. Durante il Forum Risk Management di Arezzo, il direttore della programmazione del Ministero della Salute, Americo Cicchetti, ha comunicato i risultati provvisori della classifica basata sul “Nuovo sistema di garanzia”, un riadattamento del precedente sistema, meglio noto come “griglia Lea”.
Da questi dati emerge un testa a testa avvincente tra due regioni: Toscana e Veneto. Al momento in testa è la Toscana, che si trova in una posizione leggermente più alta rispetto al Veneto. Si tratta di una competizione piuttosto emblematica, trattandosi di due regioni dai colori politici opposti: la Toscana, come è noto, è governata dal centrosinistra, mentre il Veneto dal centrodestra. A seguire le prime due c’è l’Emilia-Romagna, che conferma ancora una volta la posizione di rilievo in ambito sanitario conquistata negli ultimi anni. Nel 2023 era proprio l’Emilia-Romagna ad occupare il primo posto della classifica.
A sorpresa si è registrato un netto calo della Lombardia, che si posiziona all’ottavo posto, e che rischia – se la classifica finale dovesse confermarlo – di perdere la quota premiale che viene assegnata alle regioni che occupano la top 5. A questo punto, le singole regioni dovranno ricontrollare e, se necessario, correggere i dati inviati al Ministero, determinando così la possibilità di cambiamenti significativi prima della chiusura definitiva della classifica. I risultati definitivi sono entro la fine dell’anno.
Il sistema di valutazione
Il “Nuovo sistema di garanzia”, in base al quale è stata stilata la classifica, tiene conto di oltre 24 indicatori, ciascuno scomponibile in ulteriori sotto-indicatori, raggruppati in aree di attività strategiche. La prima area è la prevenzione, che esamina fattori quali la copertura vaccinale e l’adozione di stili di vita sani. Segue l’area distrettuale, focalizzata sull’assistenza alle fasce della popolazione più vulnerabili, come gli anziani non autosufficienti. Infine, c’è l’area ospedaliera, che valuta la qualità e la quantità degli interventi chirurgici effettuati nelle strutture sanitarie della regione presa in considerazione.
Tramite questo approccio multidimensionale, si prendono in considerazione le diverse sfaccettature della sanità regionale, valutando sia i punti di forza che i punti deboli.
Dalla classifica provvisoria emerge e si riconferma l’enorme divario esistente tra il Nord e il Sud del Paese. Si tratta di un dato piuttosto allarmante che riflette le disuguaglianze, ormai radicate, del sistema sanitario italiano. A conferma di quanto appena detto, le regioni del Nord spesso vantano punteggi eccellenti, mentre diverse regioni del Sud risultano insufficienti in almeno una delle tre aree di valutazione.
Riconoscimenti e incentivi
Un aspetto interessante del “Nuovo sistema di garanzia” è che rappresenta anche un meccanismo di incentivazione. Le regioni che si classificano nei primi cinque posti della classifica riceveranno infatti un premio complessivo di 200 milioni di euro, distribuiti in base alla popolazione. Questo premio non è soltanto un riconoscimento dei risultati raggiunti, ma diventa anche uno stimolo affinché le regioni migliorino sempre la loro offerta sanitaria.
L’Intervento della Regione Toscana con cinque milioni di euro
Per il mese di dicembre 2024, la Regione Toscana ha annunciato un intervento significativo volto a contenere le liste d’attesa. Il presidente Eugenio Giani, insieme all’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, ha autorizzato l’utilizzo di cinque milioni di euro del fondo sanitario regionale per garantire continuità e regolarità nelle prestazioni, in particolare nel mese che sta per iniziare. La decisione scaturisce dall’esigenza di evitare che l’attività sanitaria rallenti, causando disagi ai cittadini, in un contesto già precario di risorse.
Il presidente Giani e l’assessore Bezzini hanno sottolineato l’importanza di mantenere un flusso costante delle prestazioni sanitarie, affermando che: “Con l’esaurirsi delle risorse autorizzate dal Governo, già tutte impegnate, rischiavamo che l’attività proseguisse a singhiozzo”. Un tale scenario, infatti, avrebbe potuto compromettere la qualità dei servizi offerti, aggravando una situazione iniziale già complessa.
Le difficoltà finanziarie affrontate dalla Regione Toscana non sono, purtroppo, una novità. Le risorse del fondo sanitario nazionale, pari a 32 milioni di euro, sono state completamente utilizzate per affrontare l’emergenza delle liste d’attesa, consentendo nel 2024 di realizzare 14.600 interventi chirurgici, 316.000 prestazioni ambulatoriali e 23.000 screening. Questi dati evidenziano non solo l’efficacia dell’utilizzo delle risorse disponibili, ma anche l’impegno della regione nel garantire un servizio sanitario di qualità, nonostante le limitazioni economiche, utilizzando ogni euro con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa.
Nel corso del 2024, si è registrato un incremento notevole delle prestazioni diagnostiche e delle visite mediche, rispettivamente del 13% e del 4,5% rispetto al 2022. Questo rappresenta un risultato tangibile, seppur in un contesto di difficoltà.
La situazione regionale resta comunque molto critica se non supportata da adeguate risorse finanziarie. Il presidente Giani ha infatti espresso molta preoccupazione per le attuali politiche governative, affermando che “la Regione Toscana sta facendo quello che il Governo non vuole fare: mettere risorse sulla sanità”.