Salvini: “Espressione Trump disgustosa ma puntare sul dialogo”

Intervistato sulla frase di Trump al Comitato Nazionale Repubblicano (dove il tycoon aveva detto che mezzo mondo gli stava "baciando il c**o"), Salvini ha criticato duramente l'uscita del Presidente americano. "Trattare col bazooka - mette però in guardia l'UE - è da ricovero".

Matteo Salvini

Quando la forma è sostanza: l’uscita di Trump e le critiche di Salvini

Un negoziato può essere duro, ruvido, senza peli sulla lingua. Soprattutto quando le ragioni di un attore non vengono sufficientemente considerate ma demonizzate a prescindere (come tutto ciò che riguarda Donald Trump). Esistono però degli eccessi che abbassano il livello della politica internazionale a rissa da saloon (o peggio). Le uscite del Presidente americano al Comitato Nazionale Repubblicano rientrano pienamente tra questi. Anche Matteo Salvini, probabilmente il leader italiano più vicino a Trump, non ha potuto fare a meno di criticarle.

Ieri, infatti, cercando di ricompattare i maggiorenti del GOP intorno ai dazi, Trump ha usato parole offensive verso le nazioni di mezzo mondo. “Ci stanno chiamando – aveva commentato – Mi stanno baciando il c**o. Muoiono dalla voglia di raggiungere un accordo”. Il tycoon aveva poi imitato la supplica verso Washington proveniente dai Paesi esportatori che chiedevano una revisione delle tariffe: “Per favore, per favore, signore, trovate un accordo. Farò tutto il necessario, signore”.

“L’immagine è abbastanza disgustosa”, ha risposto Salvini ai giornalisti. Allo stesso tempo, avverte l’esponente leghista, “se uno pensa di andare a trattare a Washington col bazooka sul tavolo va ricoverato”.

Dignità e realismo, in sintesi, devono andare a braccetto. “Si va a trattare con prodotti di eccellenza – il ragionamento del leader del Carroccio – Le imprese italiane producono qualità, non quantità. Quindi col dialogo penso che potremo tutelare i nostri imprenditori, i nostri lavoratori e i nostri risparmiatori”.

L’Italia è stata tra i Paesi più ponderati nelle proprie reazioni all’introduzione dei dazi. In ogni occasione possibile, inoltre, Trump ha espresso parole di stima e considerazione nei confronti di Giorgia Meloni. La premier, peraltro, il 17 aprile sarà a Washington per confrontarsi con l’inquilino della Casa Bianca. L’obiettivo resta quello di far rimuovere, almeno parzialmente, i dazi contro le nostre imprese. Dopo le uscite di Trump, tuttavia, è ancora più importante farlo senza il cappello in mano e con la schiena dritta.

 

Exit mobile version