Referendum, la compagna di Tortora guida il fronte del “sì”
Il caso Enzo Tortora, a suo tempo, denunciò i limiti della giustizia italiana e le mostruosità a cui poteva arrivare.
Così, mentre c’è chi tenta d’imbarcare Falcone e Borsellino nella battaglia contro la separazione delle carriere (a costo di riportare citazioni inventate) ha un alto valore simbolico la scelta di Francesca Scopelliti di accettare la presidenza del comitato referendario Cittadini per il sì.
Scopelliti, lo ricordiamo, fu la compagna di Enzo Tortora (che in precedenza aveva avuto due matrimoni). Una vicenda, giudiziaria e familiare, che la spinse a scendere in campo già decenni fa per supportare le istanze garantiste e arginare le storture del sistema.
Attualmente è senatrice del Partito Democratico: elemento, questo, che non può che fare bene al dibattito generale, evitando polarizzazioni da stadio e concentrando invece l’attenzione sui temi referendari.
Nasce a Roma Cittadini per il Sì
Costituito a Roma presso lo studio del notaio Claudio Togna, il comitato Cittadini per il Sì si avvale già di personalità illustri. Ne fanno parte, oltre ovviamente a Scopelliti, il giudice Giuseppe Cioffi; l’ex pm Antonio Rinaudo; gli avvocati Guido Camera (presidente dell’associazione Italia Stato di Diritto), Alessandra Cacchiarelli ed Elisabetta Manoni; i giornalisti Alessandro Barbano e Giovanni Jacobazzi; i professori Bartolomeo Romano (già consigliere del CSM) e Pieremilio Sammarco; le vittime di errori giudiziari Antonio Lattanzi e Diego Olivieri.
Questo il primo passaggio, ossia la fondazione del comitato nazionale. Nelle prossime settimane seguirà invece la nascita su tutta la penisola dei comitati territoriali.
Particolarmente apprezzati dai promotori sono i tre temi cardine del referendum: la separazione delle carriere tra giudici e pm, l’istituzione di una corte disciplinare e il rinnovamento del CSM tramite sorteggio, neutralizzando così le scalate correntizie.
“La riforma della giustizia – spiega la senatrice Scopelliti – non è un dettaglio: è la sfida decisiva per il futuro dell’Italia”.
“Il referendum – continua – è l’occasione per dire basta a un sistema che tutela privilegi invece dei cittadini. Cittadini per il Sì chiama tutti a unirsi: è il momento di agire, non di aspettare”.
