“Ci siamo! È stato approvato l’emendamento governativo per consentire il riacquisto della cittadinanza italiana ai connazionali, che l’avevano persa inconsapevolmente con l’entrata in vigore della Legge 91 del 1992“. Ha esordito cosi il parlamentare Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia, eletto nella circoscrizione estera Centro e Nord America e promotore dell’iniziativa.
Storica conquista
“Il Governo Meloni, per la prima volta, dopo oltre trent’anni pone rimedio a uno dei torti più profondi subiti dagli italiani all’estero“, ha dichiarato Di Giuseppe, che nel dicembre 2022 presentava una proposta di Legge per sanare questa situazione. Oggi, nel commentare l’emendamento governativo che riapre i termini per il riacquisto della cittadinanza, il parlamentare sottolinea: “Dalla mia campagna elettorale, ho spinto affinché si realizzasse questo progetto. Ho ricevuto centinaia di lettere da nostri connazionali che chiedevano di poter morire da italiani. In oltre 30 anni si sono fatte solo parole, in troppi hanno sfruttato i sogni di questa gente per fini elettorali senza mai fare niente. Oggi, quelle stesse persone provano a salire sul carro dei vincitori, ma dovrebbero vergognarsi. Il governo e Giorgia Meloni hanno dimostrato da subito grande sensibilità e attenzione a questo tema, appoggiando da subito la mia proposta di legge”.
Forza Italia: “Finora nessun risultato”
Una dichiarazione, quest’ultima, sostenuta dai parlamentari di maggioranza. Difatti con una nota stampa i coordinatori esteri di Forza Italia hanno dichiarato: “In questi giorni si leggono dichiarazioni che attribuiscono al Partito Democratico il merito dell’attuale avanzamento sulla questione del riacquisto della cittadinanza italiana per chi l’ha persa a seguito della naturalizzazione in un altro Paese. Con onestà intellettuale, va riconosciuto che da quando esiste la rappresentanza degli italiani all’estero – dal 2006 – tutti gli eletti, in ogni legislatura, hanno presentato proposte per riaprire i termini per il riacquisto della cittadinanza. Tuttavia, nessuna di queste ha mai portato a un risultato concreto”.
Quando la sinistra era al governo
Una cronistoria che evidenzia le occasioni perse dalla sinistra quando, anche essendo al governo, ha ignorato ripetutamente le proposte di legge presentate dagli stessi parlamentari di maggioranza eletti all’estero.
E su questo punto ci va giù duro Di Giuseppe: “È giusto ricordare che il PD ha guidato o partecipato a quasi tutti i governi dal 2013 al 2022, ricoprendo ruoli di primo piano e avendo più volte l’occasione di intervenire su questo tema così importante per le comunità italiane all’estero. Eppure, nonostante i tanti dibattiti e le proposte depositate, la norma sul riacquisto della cittadinanza non ha mai visto la luce. La differenza, oggi, è che finalmente questa proposta ha trovato un riscontro concreto”.
Riapertura dei termini, chi ne beneficia
L’emendamento approvato dal governo prevede la riapertura dei termini dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2027, consentendo il riacquisto della cittadinanza attraverso una semplice dichiarazione di volontà resa presso un ufficio consolare, senza doversi trasferire in Italia.
Può presentare richiesta chi è nato in Italia o è stato residente in Italia almeno per due anni consecutivi. La dichiarazione va presentata presso il Consolato di appartenenza ed è previsto un costo di 250 euro.
L’iter parlamentare
Un passo avanti importante, atteso da migliaia di cittadini italiani nel mondo. Questo risultato è stato possibile grazie all’impegno del Ministro degli Esteri Antonio Tajani e alla sensibilità dimostrata dall’attuale maggioranza nei confronti delle nostre comunità all’estero.
Quella di oggi è una notizia entusiasmante ma il processo dell’iter parlamentare per restituire la cittadinanza italiana ai nostri connazionali expat non è terminato. I prossimi appuntamenti saranno il voto al Senato e quello alla Camera.