Referendum, l’europarlamentare PD: “Fatico a capire le ragioni del no”

Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento Europeo ed esponente PD, difende la separazione delle carriere e lancia un appello: "pregherei entrambi i fronti di lasciar stare Falcone e Borsellino".

Pina Picierno

Referendum sulla giustizia, l’affondo di Pina Picierno

Nel centrosinistra esiste certamente uno zoccolo duro che appoggia le istanze della magistratura quasi per partito preso. Allo stesso tempo, tuttavia, non mancano sensibilità diverse, più garantiste e concentrate sui temi specifici. Tale diversità sta creando non pochi problemi al PD per quanto riguarda il prossimo referendum sulla giustizia. Basti pensare che la senatrice Francesca Scopelliti, storica paladina del garantismo e già compagna di Enzo Tortora, presiede un comitato nazionale per il “sì”.

Scopelliti, del resto, è in buona compagnia. Favorevoli alla separazione del carriere sono infatti diversi altri esponenti del centrosinistra, come ad esempio Goffredo Bettini. Non mancano poi storiche figure dell’area, non più in Parlamento ma comunque ancora ascoltate, come Enrico Morando, Stefano Ceccanti, Giorgio Tonini e Claudia Mancina, giusto per fare qualche nome.

A turbare i sogni di Schlein, tuttavia, è il placet di una figura di primo piano, come la Vicepresidente del Parlamento UE, la dem Pina Picierno. In un’intervista rilasciata giovedì a Il Dubbio, questa ha apertamente dichiarato il proprio appoggio alla separazione delle carriere.

Molti i temi trattati nel corso dell’intervista: dall’assenza di una leadership credibile al supporto alla causa ucraina. Ciò che c’interessa maggiormente in questa sede, tuttavia, è il “sì” chiaro espresso nei confronti della separazione delle carriere.

Picierno, innanzitutto, invita entrambi gli schieramenti a lasciar fuori dal dibattito Falcone e Borsellino. L’appello, ovviamente, segue gli scivoloni compiuti da Gratteri e da Il Fatto Quotidiano sulle finte interviste dei due magistrati.

“Piegare la memoria alla convenienza del dibattito politico è una brutta abitudine – spiega Picierno – Purtroppo, questo paese ha visto spezzate le vite di donne e uomini che avrebbero potuto continuare ad offrire un grande contributo per lo sviluppo del paese. Presumerne, nell’attualità, le loro opinioni è uno sfregio alla memoria, da qualunque parte provenga”.

L’europarlamentare PD motiva poi la propria adesione al referendum. “La separazione delle carriere non è eversiva – dichiara – la sinistra ne ha spesso riflettuto con cognizione di causa e senza drammi, faccio onestamente fatica a capire ragioni e toni del No. Ma, primo, non può essere spacciata per una riforma della giustizia, che ha innanzitutto bisogno di efficienza e tempi certi, nel civile come nel penale; secondo, sta avvenendo in un clima da resa dei conti contro un potere della Repubblica. E da questo non nasce mai nulla di buono”.

 

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