Tutti contro la Fifa ma principalmente contro il paese ospitante, il Qatar, che si aggiudicò questa edizione promettendo una edizione straordinaria grazie all’enorme investimento che ci si accingeva a fare sugli impianti. Ed in effetti è stato proprio così, gli stadi sono nuovi di zecca e con una ricchezza di particolari forse eccessiva per il popolo dei tifosi. Ma a che prezzo?
Quella in corso sarà anche la più ricca ma anche la più controversa edizione della storia recente. Scandali, corruzione, abusi di diritti umani, per non parlare dell’afa soffocante che opprimerà i giocatori, sono i problemi associati al mondiale in corso.
Da sempre il calcio ha avuto il potere di unire ma in questo mondiale – almeno per ora – non succede. Quello che ne scaturisce sono paginone sulla stampa internazionale più dirette a sottolineare le polemiche e le contestazioni che i risultati sportivi.
L’ultima – ma solo in ordine di tempo – è quella che ha visto protagonista la nazionale della Germania che ha protestato contro il divieto della Fifa di utilizzare la fascia One Love, in sostegno alla comunità Lgbtq+, discriminata nel paese ospitante. Tutti i giocatori sono entrati in campo coprendosi la bocca con una mano.
Quel che è ancor peggio è che l’immagine della contestazione è stata oscurata dalla regia internazionale e dalle tv. Prima dell’inizio del mondiale, infatti, la Fifa negò alla Germania ed ad altre sei selezioni di indossare la fascia “one love”, tanto che il presidente della federcalcio tedesca (Dfb) rilasciò dichiarazioni fortissime: “La Fifa opera con intimidazione e pressione”, dichiarò ad una emittente tv tedesca.
Una situazione che ha consentito alla direttrice di Rai Sport Alessandra De Stefano di lanciare pesantissime accuse nei confronti della competizione che – ricordiamolo – la Rai trasmette in esclusiva.
Senza troppi giri di parole la De Stefano ha infatti esordito cosi: “Questo Mondiale non si sarebbe dovuto giocare, o meglio non si sarebbe dovuto assegnare al Qatar, al quale si è dato lo sport più bello del mondo calpestando i diritti umani, corrompendo, imbrogliando, grazie alla complicità dei signori del football, che glielo hanno venduto nel 2010”.
Non ci resta che attendere i risultati sportivi – che purtroppo non vedono l’Italia protagonista – e magari la prossima edizione, quella del 2026 che si giocherà in Canada, Usa e Messico, sperando in un ritorno alla normalità.
I mali di questo mondiale: corruzione
Il primo scandalo connesso all’edizione 2022 del mondiale del Qatar risale al maggio del 2015, quando furono arrestati sette alti ufficiali della FIFA. Fu la conclusione di un’indagine condotta dall’FBI per fermare un’associazione a delinquere che andava avanti da decenni ai massimi vertici dell’organizzazione. Il reato contestato era relativo proprio ad uno scambio di voti per l’assegnazione del mondiale a favore di Russia e Qatar, in cambio di tangenti. Ben 15 membri del Comitato Esecutivo FIFA (su un totale di 22) che parteciparono alla votazione che ha assegnato al Qatar il Mondiale, sono stati incriminati. Secondo le accuse, l’ex magnate dell’edilizia qatarino Mohammed Bin Hamman effettuò pagamenti illeciti per 880 milioni di sterline (oltre 1 miliardo e 5 milioni di euro).
Nonostante la corruzione fu provata il Qatar mantenne l’assegnazione del mondiale in considerazione del fatto che le grandi opere infrastrutturali erano già in fase di completamento al termine dell’indagine e sarebbe stato impossibile trovare un nuovo paese ospitante in tempi così ridotti.
I mali di questo mondiale: Il tasso di mortalità tra i lavoratori
Le opere compiute sono straordinarie, nulla da dire. Peccato però che nel febbraio del 2021, un’indagine del Guardian rilevò che 6.500 lavoratori immigrati sono morti in Qatar da quando è stato proclamato paese ospitante, in gran parte uomini provenienti dall’Asia Meridionale. Ovvero coloro che furono in buona parte impegnati nella costruzione in condizioni paragonabili alla schiavitù. Paghe misere, condizioni inumane e una “cultura del terrore” con relativo arresto per i rappresentanti sindacali che osavano ribellarsi a questa situazione.
I mali di questo mondiale: la comunità LGBTQ+
Un grande problema che problema che ha afflitto il mondiale e che è ancora fonte di grandi contestazioni è stata la persecuzione delle persone LGBTQ+ in Qatar, uno stato in cui l’omosessualità è illegale e punibile con la detenzione.
Nonostante la Lega Calcio abbia chiesto al governo di assicurare che i tifosi non saranno perseguiti per pubbliche dimostrazioni d’affetto o per eventuali bandiere arcobaleno, la risposta è stata solo parziale e insoddisfacente. Una sorta di moratoria che consente ai i tifosi manifestazioni intime o di sventolare una bandiera, basta che non sia nei pressi di una moschea.
I mali di questo mondiale: la temperatura e le limitazioni ai tifosi
Ultimo grande problema è quello che ha comportato per la prima volta nella storia lo slittamento della manifestazione in inverno onde evitare di giocare in un deserto con temperature di oltre 40 gradi.