DeSantis contro l’ideologia woke
Non si contano le critiche alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi. Svoltasi il 26 luglio continua a indignare il mondo. Dopo la protesta dei vescovi francesi e di alcune importanti autorità islamiche, come l’Università al-Azhar, nelle scorse ore è stato il governatore della Florida, Ron DeSantis, a tirare le orecchie ad un’Europa che ha smarrito sé stessa, dando uno spettacolo osceno.
“La presa in giro dei cristiani durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi è un simbolo di declino culturale – ha scritto DeSantis ieri sul proprio profilo X – Le élite dell’Europa occidentale hanno rifiutato i valori che hanno reso grandi i loro Paesi. Stiamo combattendo la stessa battaglia qui negli Stati Uniti: saremo radicati nella verità? La Florida ha fatto la nostra scelta”.
Il governatore: “Rattristato dallo spettacolo”
Il commento è apparso sopra un video in cui il governatore attacca più nel dettaglio quanto accaduto nella capitale francese. “Guardo questa cerimonia di apertura delle Olimpiadi e, sai, onestamente, non mi offendo necessariamente. La gente dice sempre cose con cui non sono d’accordo. Mi ha rattristato però vedere una cosa simile. Quanto avvenuto è davvero un simbolo del declino della civiltà occidentale”.
“Non credo che, alla cerimonia di chiusura – ha continuato DeSantis – faranno qualcosa in cui prenderanno in giro l’Islam. Non credo che ciò accadrà. Scommetterei un sacco di soldi che non accadrà. E, quindi, quando lo fanno, sapete, e prendono in giro l’Ultima Cena in quel modo, dimostra solo che gran parte, in particolare l’Europa occidentale, sapete, si è davvero allontanata dai valori che un tempo rendevano grandi quei Paesi”.
Una battaglia, chiarisce il governatore della Florida, che è in atto da anni anche negli Stati Uniti e che richiede che i cittadini siano vigili e consapevoli. “Ci radicheremo in cose che hanno un significato reale e serio? – ha chiesto DeSantis – E, sai, qualsiasi cosa possiate dire, la nostra posta in gioco qui in Florida è molto forte. Le persone hanno risposto che siamo la destinazione principale in cui vogliono trasferirsi”.
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