Foibe, il Giorno del Ricordo patrimonio di tutti gli italiani
Quest’anno ricorrono i 20 anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo. La legge 92 del 30 marzo 2004, infatti, ha scelto il 10 febbraio per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Giorno non casuale, visto che fu proprio in tale data che nel 1947 venne siglato il trattato di pace di Parigi. Regioni prima italiane vennero assegnate alla Jugoslavia di Tito, acuendo la tragedia per centinaia di migliaia di connazionali.
Furono oltre 250.000 gli italiani costretti ad abbandonare la sponda orientale dell’Adriatico, 20.000 le vittime delle foibe. Per questo tenere viva la memoria, difendere le nostre radici e promuovere la pacificazione regionale rappresentano doveri di ogni italiano. Peraltro tale ricorrenza avviene in un anno denso di anniversari. Pensiamo infatti ai 70 anni dalla riunificazione di Trieste all’Italia. Tra la rivolta del 1953 (definita opportunamente “l’ultimo episodio del Risorgimento”) e il Memorandum di Londra dell’anno successivo, si compì infatti una delle pagine più belle della nostra storia. Un secolo fa, infine, veniva annessa ufficialmente Fiume, anche se finì alla Jugoslavia dopo la seconda guerra mondiale e, dopo lo smembramento di quest’ultima, alla Croazia.
Il discorso di Mattarella
Non a caso il presidente della Repubblica, nel corso delle celebrazioni svoltesi ieri al Quirinale, ha usato parole molto chiare sul tema. Un discorso contro il negazionismo e l’omertà che per troppo tempo hanno avvelenato il nostro Paese. “Un muro di silenzio e di oblio – ha denunciato il capo dello Stato – un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani, massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbandonare le loro case, i loro averi, i loro ricordi, le loro speranze, le terre dove avevano vissuto, di fronte alla minaccia dell’imprigionamento se non dell’eliminazione fisica”.
“Sono passati quasi ottant’anni dai terribili avvenimenti che investirono le zone del confine orientale – ha continuato Mattarella – e venti anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, deliberata dal Parlamento a larghissima maggioranza. Giorno dedicato alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”.
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