Morto Maurizio Costanzo, Italia in lutto
Il volto di Maurizio Costanzo è uno dei più noti del panorama nazionale. Il presentatore e giornalista romano ha calcato per decenni le scene (non solo televisive), diventando un’icona dei talk show italiani. Il format più celebre, quello del Maurizio Costanzo Show, attivo sin dal lontano 1982 e assurto a classico dei dibatti televisivi. Verso l’ora di pranzo alla clinica Paideia (dove era ricoverato da giorni) è morto Maurizio Costanzo, notizia che è stata diramata dal suo ufficio stampa.
Nato nel 1938 a Roma, ha iniziato la sua carriera giovanissimo, a 18 anni, scrivendo per il giornale capitolino “Paese Sera”. Le sue capacità poliedriche lo hanno portato nel 1963 ad essere un autore radiofonico del programma Rai “Canzoni e Nuvole”. Sempre per la sua versatilità è stato autore della canzone popolarissima “Se telefonando” (testo scritto a 4 mani con Ghigo De Chiara).
Il successo, l’arrivo in Mediaset e la vita privata
La popolarità vera è venuta però a quasi 40 anni, nel 1976, con la conduzione del talk show “Bontà loro”, seguita dal successivo approdo in Mediaset. Qui il battesimo del suo programma più noto, il già citato “Maurizio Costanzo Show”. Nel corso degli anni Novanta Maurizio Costanzo ha condotto per circa un decennio “Buona Domenica” su Canale 5.
Sposato dal 1995 con Maria De Filippi ha adottato con la nota presentatrice un figlio. Maria De Filippi è stata la quarta moglie di Maurizio Costanzo. Dalla seconda, Flaminia Morandi, Costanzo ha avuto due figli, anche se sulla propria vita personale il giornalista romano ha sempre tenuto un certo riserbo.
Morto Maurizio Costanzo: gli attentati mafiosi e la retromarcia sulla P2
La celebrità di Costanzo lo ha reso ovviamente uno dei personaggi più in vista della società italiana. Questo proprio negli anni più drammatici del terrorismo e della lotta alla mafia. Proprio la mafia, visto l’impegno di Costanzo nel sensibilizzare l’opinione pubblica, il 14 maggio 1993 fece esplodere un’autobomba a via Fauro, vicino al teatro Parioli, mentre passava l’auto di Costanzo e della De Filippi, oltre a un altro veicolo con le guardie del corpo. Per fortuna non ci furono vittime ma l’attentato resta uno degli atti più misteriosi di quegli anni.
Altro episodio in cui la storia d’Italia e la vicenda personale di Costanzo s’intersecano riguarda la sua appartenenza alla loggia massonica P2. Come è noto, il 17 marzo 1981 venne perquisita la villa di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, con il conseguente ritrovamento dell’archivio in cui comparivano i nomi degli affiliati. Maurizio Costanzo ha fatto parte di quel sodalizio, distanziandosene pubblicamente dopo la sensazionale scoperta da parte degli investigatori.
Gli ammiratori potranno rendere omaggio a Maurizio Costanzo domani, sabato 25 febbraio. Alle 10.30 verrà allestita la camera ardente al Campidoglio, che resterà aperta fino alle 18 di domenica. I funerali, invece, si terranno lunedì alle 15 presso la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo.