La proposta di Webuild
Il colosso dell’ingegneria italiana Webuild si candida a ricostruire il ponte Francis Scott Key di Baltimora,
crollato lo scorso marzo in seguito allo schianto di una nave cargo. Un incidente terribile, che costò la vita a
ben sei persone.
Pochi giorni fa, il CEO della società italiana, Pietro Salini, ha proposto l’accordo con una lettera
indirizzata al segretario ai trasporti degli Stati Uniti, Pete Buttigieg, al governatore del Maryland, Wes
Moore, e al direttore esecutivo della Maryland Port Administration, Jonathan Daniels.
“Un nuovo ponte strallato sicuro e innovativo in grado di ridefinire l’ingresso al porto storico della città di
Baltimora, hub fondamentale per la logistica americana. È questo il progetto presentato pro bono da
Webuild”, ha comunicato il colosso del Belpaese, “il gruppo ha offerto alle Autorità competenti una
proposta per la progettazione e la pianificazione della ricostruzione del ponte, in segno di solidarietà e
vicinanza agli USA, Paese in cui Webuild ha una presenza storica. La proposta preliminare è stata elaborata
in collaborazione con l’architetto Carlo Ratti, professore del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e
con l’ingegnere strutturista francese Michel Virlogeux”.
Salini: “Consapevoli dell’importanza dell’opera”
“Come Webuild – commenta Salini – con la nostra controllata americana Lane, siamo pronti a metterci a disposizione, per un rapido ripristino di questo ponte strategico per la mobilità dell’area […] Parteciperemo al Virtual Industry Forum organizzato il 7 maggio dalla Maryland Transportation Authority per la ricostruzione del ponte, e siamo pronti a fornire, in questa prima fase, ogni possibile aiuto. Il concept design del ponte a cui abbiamo lavorato incessantemente in questo ultimo mese potrà rappresentare un contributo importante in vista della progettazione e della ricostruzione o della nuova costruzione dell’opera”.
“Siamo consapevoli dell’importanza di questa infrastruttura dal punto di vista logistico e commerciale, con
oltre 1,4 milioni di persone che vivono nell’area, più decine di migliaia di pendolari direttamente penalizzati
dal crollo del ponte”, ha continuato il CEO, “abbiamo già messo a disposizione le nostre competenze in
occasione del tragico crollo del Ponte di Genova in Italia nel 2018, che ha causato la morte di 43 persone e
la paralisi degli spostamenti della città e del Porto, tra i più importanti in Italia”.
Il progetto
La proposta Webuild per Baltimora prevede un ponte strallato che mira anche a migliorare diversi aspetti funzionali, tra cui la sicurezza, l’adattabilità e la sostenibilità. Il ponte sarà progettato per garantire la massima sicurezza alla navigazione, anche per le navi più grandi. Tutto ciò consentirà al porto di Baltimora di rimanere un importante scalo internazionale negli anni a venire. È inoltre prevista una carreggiata più ampia, con l’aumento di una corsia per senso di marcia e l’allargamento delle corsie di emergenza, in risposta agli incrementati livelli di traffico del ponte.
“Le funzionalità smart proposte – ha spiegato la società – consentiranno una gestione più sicura del traffico e
tecniche di manutenzione predittiva. È previsto anche l’utilizzo di materiali più sostenibili per preservare
l’ecosistema del fiume Patapsco”.
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