USA, stop ai pacchi da Cina e Hong Kong
Lo scontro USA-Cina entra in una nuova fase. Che la rielezione di Donald Trump non sarebbe stata indolore per Pechino era scontato. La rapidità e l’energia con cui il nuovo presidente americano ha affrontato il dossier ne hanno però implementato l’efficacia.
La strategia di Trump, del resto, sta dando frutti con pressoché tutti gli interlocutori. Pensiamo al Canada e al Messico, disposti a pattugliare massicciamente il confine con gli USA pur di farsi sospendere momentaneamente i dazi. O a Panama, che ha fatto propria in pochi giorni la postura di contenimento anticinese. Per non parlare poi della Colombia, che in poche ore ha aderito alle richieste di Washington sui migranti.
In Ucraina e Medio Oriente il lavoro è più complesso. Eppure Zelensky ha già capito l’antifona e suda freddo. Mentre Israele gongola sulla possibilità che Gaza diventi una “riviera”. Tradotto in termini strategici ciò significa che verrà depalestinizzata, un dramma collettivo a cui probabilmente assisteremo nei prossimi mesi e anni, ovviamente da meri spettatori (se non complici).
Passiamo ora dai massimi sistemi alla vita quotidiana. Dopo la decisione di applicare dazi del 10% alla Cina, lo United States Postal Service ha fatto un importante annuncio. Seppur “temporaneamente” e “fino a nuovo avviso”, non accetterà più pacchi provenienti dalla Cina, né da Hong Kong. L’USPS assicura che “il flusso di lettere e posta piatta non sarà influenzato” ma tra gli attori dell’e-commerce sinico gli effetti si fanno già vedere, con pesanti cadute in borsa.
Pechino ha già risposto ai dazi USA con dei controdazi del 15% su carbone e gnl statunitensi. Colpito anche il petrolio, con dazi del 10%. Stesse misure contro attrezzature agricole e alcune auto di grossa cilindrata. Nonostante ciò, la Cina non vuole chiudere ogni canale di dialogo.
Trump, tuttavia, ha fatto sapere di non avere “fretta” nel sentire Xi Jinping. Da giorni, infatti, era nell’aria la possibilità di una telefonata tra i due leader, al momento non calendarizzata. Ogni giorno che passa, del resto, sembra portare le relazioni internazionali sempre più nella direzione auspicata dal tycoon.
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