USA secondo mercato per l’export italiano
Venerdì scorso, 25 ottobre, all’Ambasciata italiana a Washington si è tenuto un evento dedicato alle potenzialità del mercato americano per le nostre aziende. In tale occasione è stato presentato uno “Studio strategico sulle opportunità di sviluppo negli USA per le imprese italiane”. Questo è stato elaborato da TEHA Group e commissionato, oltre che dalla stessa Ambasciata, dall’Istituto per il Commercio Estero. Lo studio è disponibile sia in inglese che in italiano al presente link.
“Ho voluto fortemente questo studio”, ha spiegato l’ambasciatrice Mariangela Zappia. “C’era bisogno di una fotografia aggiornata della presenza industriale italiana negli Stati Uniti e di analizzare le dinamiche commerciali Italia-USA”. L’obiettivo è quello “di delineare le principali opportunità di sviluppo, con un focus particolare su alcuni settori strategici e ad alto contenuto innovativo, come la meccanica e la manifattura avanzata, l’energia, l’industria aerospaziale, la chimica”.
Ai settori più tradizionali si affiancano con sempre maggior importanza quelli ad alto contenuto tecnologico. In tali comparti si aprono alle imprese italiane opportunità imponenti, con gli Stati Uniti quale interlocutore privilegiato.
Gli USA rappresentano infatti il primo mercato di sbocco extra UE per il nostro Paese. Considerando anche l’Unione Europea, diventano invece il secondo. Un peso enorme per il nostro export, dunque, come sottolineato dal presidente ICE Matteo Zoppas.
I dati forniti dal presidente ICE
“Con 67 miliardi di euro di esportazioni Made in Italy nel 2023 – ha spiegato Zoppas – e una sostanziale tenuta nei primi otto mesi del 2024 […] gli USA rappresentano un partner commerciale chiave per l’Italia”. Positive le prestazioni dei settori strategici, ad alto tasso tecnologico, sui quali il Made in Italy mantiene una significativa competitività.
“L’Italia – prosegue infatti il presidente ICE – nei primi 7 mesi del 2024 ha esportato negli USA 5,8 miliardi di alta tecnologia (+69%), contro i 6,6 dell’intero 2023. La crescita è stata trainata dalle biotecnologie (+110%), dalle scienze della vita (+120%), dall’elettronica (+41%) e dall’aerospazio (+43%). Proprio il settore aerospaziale ha visto, solo nel 2023, il coinvolgimento di 80 imprese e l’organizzazione di importanti collettive come Space Days (Washington); Spacecom (Orlando); Satellite (Washington, DC); Space Symposium (Colorado Springs) e ADSS Seattle (Seattle, WA)”.
“È un momento importante – ha continuato Zoppas – dove il commercio estero vede sempre di più la richiesta di prodotti che contengono tecnologie con intelligenza artificiale, insieme alla new space economy che passerà da un valore di 400 miliardi a 1.800 miliardi nei prossimi 10 anni, sono i treni che non possiamo permetterci di perdere”.