Durante il suo pontificato, Papa Bergoglio ha sempre lanciato chiari moniti contro gli affaristi della Chiesa Cattolica, lo ha fatto tante volte, e da oggi in Vaticano dalle parole si passa ai fatti.
Un documento, redatto dalla Congregazione per il clero, mette nero su bianco facendo partire una piccola rivoluzione contro “gli affaristi” tanto avversi al Papa gesuita.
Si parte dal basso, dalle parrocchie fino ad arrivare ai vari dicasteri del governo papale. Il nuovo documento impartisce regole ferree nella gestione delle finanze vaticane che negli anni scorsi sono state travolte da scandali a seguito di gestioni opache ed imbarazzanti.
La chiesa dei poveri, che deve dare il buon esempio, accende i riflettori sulla gestione affaristica di molte parrocchie che negli anni sono giunte a stabilire un vero e proprio listino prezzi per messe e sacramenti .
Papa Bergoglio durante il suo pontificato non ha mai esitato a definire tutto quanto una vera e propria “corruzione che scandalizza il popolo”, aggiungendo che “le Chiese non devono mai diventare case di affari perché la redenzione di Gesù è sempre gratuita”. I fedeli quindi non dovranno mai piu sentirsi costretti per quella che invece deve essere una libera scelta che contribuisce al bene della Chiesa, una partecipazione volontaria al “sostentamento dei ministri delle opere”.
Un altro capitolo importante nel documento riguarda gli incarichi che possono rivestire i laici nelle parrocchie. Un tema che è stato anche al centro del recente Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia ,durante il quale è stato proposto a gran voce di ordinare preti sposati per sopperire alla mancanza di clero.
Una richiesta messa da parte dalla Chiesa, almeno per ora, ma che evidentemente ha fatto riflettere, tanto che, nel documento, ci sono alcune novità anche non strettamente legate alla richiesta dei vescovi.
Difatti le nuove disposizioni, sottoscritte dalla Congregazione per il clero, danno libero arbitrio ai vescovi per l’affidamento ufficiale di alcuni incarichi ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici, sotto la guida e la responsabilità del parroco.
I laici designati potranno celebrare: la liturgia della Parola nelle domeniche e nelle feste di precetto (quando per mancanza del ministro sacro o per altra grave causa diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica), l’amministrazione del battesimo ( tenendo presente che il ministro ordinario del battesimo è il vescovo, il presbitero e il diacono) e la celebrazione del rito delle esequie”.
La rivoluzione che il Papa sta portando all’interno delle mura vaticane fa tremare i polsi ai tanti che finora hanno gestito i conti ecclesiastici in allegria.
Da oggi si stabilisce, come pubblicato dal Sole24 Ore , che tutta la liquidità sparsa nei “tesoretti” dei vari dicasteri del governo papale e nello IOR ,la banca vaticana, vanno concentrati nella nuova “direzione finanziaria”, cioè l’Apsa, dicastero presieduto da Nunzio Galantino e di cui da poco è stato nominato segretario il laico Fabio Gasperini, in arrivo da Ernst & Young.
La decisione di centralizzare la gestione della liquidità – che il quotidiano di economia ha stimato in oltre 5 miliardi di euro, più altri 6 in immobili – deriva da due esigenze: la prima e più urgente è l’assoluto bisogno di fondi per le casse dello stato papale, che già erano sofferenti lo scorso anno e aggravate dalla pandemia di Covid-19 e la seconda è relativa agli scandali, che hanno travolto la Chiesa negli ultimi tempi come la vicenda dell’immobile di Sloane Avenue ,costato 350 milioni, attinti interamente dal fondi della prima sezione della Segreteria di stato ,dove si gestisce anche l’Obolo di San Pietro.
Le nuove aperture segnano un passo importante della Chiesa di Roma verso la nuova società, un avvicinamento ai fedeli e non, che abbatte regole e meccanismi secolari che non sempre sono stati motivo d’orgoglio per il Vaticano.
Finalmente!!! Era ora che si mettesse fine alla vendita dei sacramenti ( perche questo era diventato)