“Meloni è una p*****a”: il rispetto delle donne a senso alternato
In occasione del corteo di ieri, indetto dalla Cgil e arrivato in piazza San Giovanni, a Roma, non sono mancati atti deprecabili. È quanto accaduto in metropolitana dove un gruppo di manifestanti ha intonato un coro davvero vergognoso. “Meloni è una p*****a” cantavano delle persone che si stavano chiaramente recando al corteo della Cgil.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato sui propri canali social il video del misfatto (per vederlo CLICCA QUI). Sopra, l’invito alla sinistra a condannare l’accaduto. “Ho sempre rispetto del dissenso – chiarisce Meloni – ma mi piacerebbe sapere cosa pensano le esponenti della sinistra di questi “slogan politici” di alcuni militanti della CGIL. E mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il segretario Maurizio Landini, con la sua morale sempre pronta per gli altri”.
La condanna di Landini e di alcune esponenti PD
Pronta la risposta di Maurizio Landini, Segretario Generale della Cgil: “Non conosco i protagonisti del video girato sulla metropolitana di Roma. In ogni caso, condanno senza se e senza ma quegli insulti violenti e sessisti, che non fanno parte della cultura e della pratica della mia organizzazione […] La Cgil da sempre contrasta in ogni luogo ogni forma di violenza fisica e verbale. E si batte per superare quella cultura patriarcale che è all’origine di ogni forma di violenza verso le donne. […] I cori sessisti sono sempre un errore ma detto questo la manifestazione di ieri ha detto ben altro. Condanniamo i cori sessisti ma la presidente del Consiglio deve ascoltare tutti gli altri cori di quella piazza dai temi del lavoro a quelli della scuola ai diritti”.
Il coro è stato deprecato anche da diverse donne della galassia PD. A cominciare dalla senatrice Simona Malpezzi: “La battaglia a favore delle donne per noi è universale e mai di parte. Retorico chiedercelo”. Anche l’eurodeputata Alessandra Moretti si è detta indignata dei cori ripresi dal video. Egualmente, la senatrice Sandra Zampa chiede su X: “quale imbecille pensa che non siamo solidali con la Meloni?”. Fa rumore, tuttavia, il silenzio di Elly Schlein, che pur aveva aderito alla manifestazione di ieri. Si ripropone il tema della doppia morale, per cui ciò che viene considerato inaccettabile per la propria parte politica diventa meno grave quando attribuito agli avversari. Per cui violenza, sessismo, “body shaming” sono condannabili a geometrie variabili, in base a chi ne sia l’autore e chi la vittima. Storia, purtroppo, arcinota.