Nelle ultime settimane, il candidato repubblicano, Donald Trump, è stato più volte accusato dalla democratica Kamala Harris di essere un fascista. Non solo, l’ex capo di gabinetto della Casa Bianca, John Kelly, ha affermato di aver sentito il tycoon elogiare in più occasioni alcuni aspetti di Adolf Hitler.
Naturalmente, a pochi giorni dall’Election Day, queste accuse possono giocare un ruolo decisivo, soprattutto in una tornata elettorale così combattuta.
Adams: “Trump non è un fascista”
Tuttavia, non tutti credono alle affermazioni nei confronti di Trump. Tra questi, vi è il sindaco di New York, Eric Adams, che ha preso sorprendentemente le difese del leader MAGA.
Durante una conferenza stampa presso il quartier generale della NYPD, il primo cittadino, un democratico, ha spiegato: “Ho già sentito questi termini utilizzati contro di me da alcuni leader politici della città”. Alla domanda se considerasse il tycoon un fascista, Adams ha ribadito: “La mia risposta è no. So cosa ha fatto Hitler, e so cos’è un regima fascista. E questo non lo è. Il tono del dibattito politico deve abbassarsi”.
La candidata democratica Kamala Harris e il presidente Biden hanno iniziato a martellare Trump la scorsa settimana, dopo che sono emerse affermazioni secondo cui l’ex inquilino della Casa Bianca avrebbe lodato Hitler.
L’accusa è emersa su The Atlantic, venendo poi confermata dal generale in pensione del Corpo dei Marines John Kelly, un tempo capo dello staff di Trump.
Il sindaco: “I candidati hanno diritto di esporre le loro idee”
Questa settimana la campagna di Harris ha diffuso più di una dozzina di comunicati stampa che insistono sulle affermazioni di Kelly sulle sue conversazioni private con Trump. Alcuni complottisti ed esponenti democratici sostengono addirittura che il tycoon abbia scelto il Madison Square Garden per ospitare il suo mega evento elettorale di domenica scorsa, proprio per rievocare un comizio filo nazista del 1939.
Adams, dal canto suo, ha preso le difese del leader MAGA anche su questo fronte, spiegando: “Questa è l’America. Questa è New York. Penso che sia importante permettere agli candidati di esercitare il loro diritto di trasmettere il loro messaggio ai newyorkesi. Il nostro compito come città e come Dipartimento di Polizia è quello di assicurarci che possano farlo in modo pacifico”.
Come Trump, il sindaco della città più grande del Paese è stato incriminato per accuse federali, affermando di essere vittima di una persecuzione politica da parte della “vendicativa” amministrazione Biden. Il tycoon, a sua volta, ha espresso simpatia per Adams, recentemente, in occasione della cena di Al Smith a Manhattan.