Approvata la riforma del Ministero degli Esteri
Più attenzione a crescita economica, internazionalizzazione, digitalizzazione, sicurezza informatica e accesso più ampio alla carriera diplomatica. Sono questi i pilastri della riforma del Ministero degli Esteri varata da Antonio Tajani, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di rendere la Farnesina “più efficiente e più moderna” e per “far sì che la nostra politica estera possa essere sempre più pregnante e possa portare sempre più risultati positivi per i nostri concittadini”.
In un contesto globale dove il commercio estero rappresenta oltre il 30% del PIL nazionale, e con l’ambizione di raggiungere i 700 miliardi di euro di export entro il 2027, Tajani ha evidenziato la necessità di una ristrutturazione profonda del dicastero. A partire dal 1° gennaio 2026, la Farnesina sarà infatti strutturata in modo “bicapite”, ovvero con due figure di vertice: una con ruolo politico e una economico, affidate a due Segretari generali aggiunti.
Per un Ministero degli Esteri più attento sul fronte economico e della cyber security
Tra le novità più rilevanti c’è l’istituzione di una nuova Direzione generale dedicata allo sviluppo economico, pensata per diventare un punto di riferimento per le imprese italiane all’estero e per rafforzare il ruolo del Ministero come leva economica del Paese. “Noi vogliamo far sì che il Ministero degli Esteri sia […] a forte trazione economica”, ha sottolineato il Ministro. Il tutto, ha precisato Tajani, sarà realizzato “a costo zero”.
Nell’ambito della riforma, è prevista anche una direzione dedicata alla cybersicurezza, con il compito di proteggere le informazioni sensibili e contrastare le minacce informatiche. “Inaugureremo presto anche una sala cyber, che sarà visitabile, dove si potrà toccare con mano il nostro impegno” su temi come l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie e la lotta alla disinformazione.
Questa struttura sarà composta da una componente politica e una tecnica, e vedrà la partecipazione di esperti provenienti da altri ambiti dell’amministrazione pubblica, in particolare dalla Difesa, per fronteggiare in modo concreto gli attacchi informatici.
I servizi per gli italiani all’estero
Un’altra linea d’intervento riguarda la semplificazione amministrativa. Nascerà un’unità specifica incaricata di snellire le procedure interne e migliorare l’erogazione dei servizi, a cominciare da quelli forniti dalla rete consolare, compresi i portali “Viaggiare Sicuri” e “Dove Siamo Nel Mondo”.
È prevista anche una nuova Direzione generale per i servizi rivolti agli italiani all’estero e per la gestione delle politiche migratorie, con l’obiettivo di garantire maggiore efficienza e rapidità nei servizi dedicati ai connazionali.
Infine, arriva una svolta importante sul fronte del reclutamento: il concorso diplomatico sarà aperto a tutti i percorsi universitari. “Perché uno che è laureato in fisica o in medicina non può fare il diplomatico? L’importante è che superi il concorso”, ha dichiarato il Ministro, sottolineando l’intenzione di valorizzare competenze specialistiche all’interno della carriera diplomatica. “Stiamo lavorando addirittura per far sì che ci siano più specializzazioni all’interno della carriera diplomatica: vogliamo avere esperti in diversi settori” e “far crescere la qualità dei nostri diplomatici”.
