I 5 governi più lunghi della storia repubblicana
Guerre nucleari a parte, non si vedono crisi di governo all’orizzonte. Per questo l’attuale esecutivo Meloni potrebbe scalare ancora la classifica dei governi più longevi della storia repubblicana. 887 giorni in carica, uno in più rispetto al Prodi I (18 maggio 1996 – 21 ottobre 1998).
Meglio di lei (momentaneamente) solo quattro governi:
- Berlusconi II, 1.412 giorni in carica (11 giugno 2001 – 23 aprile 2005);
- Berlusconi IV, 1.287 giorni in carica (8 maggio 2008 – 16 novembre 2011);
- Craxi I, 1.093 giorni in carica (4 agosto 1983 – I agosto 1986);
- Renzi, 1.024 giorni in carica (22 febbraio 2014 – 12 dicembre 2016).
“Matteo stai sereno”, verrebbe da dire parafrasando l’ex sindaco di Firenze.
Giorgia Meloni per celebrare questo traguardo ha voluto pubblicare un video sui propri canali social, ringraziando gli italiani per la fiducia.
“Esattamente oggi – dice la premier – il nostro governo entra nella lista dei primi 5 governi più duraturi della storia della Repubblica Italiana. In 79 anni di storia repubblicana, pensate, l’Italia ha avuto ben 68 governi, noi oggi siamo al quinto posto per durata. In pratica abbiamo risalito 63 posizioni in circa 127 settimane di governo. È un risultato che voglio condividere con voi. Innanzitutto per ringraziare i tanti cittadini che continuano a sostenerci e che ci danno la forza per andare avanti con determinazione”.
L’importanza del premierato secondo Giorgia Meloni
“Perché dopo due anni e mezzo abbiamo ancora il consenso della maggioranza dei cittadini – prosegue Meloni – cosa non scontata e la maggioranza è ancora coesa, cosa forse ancora meno scontata. Però voglio condividerlo con voi anche per fare una riflessione. La sala nella quale mi trovo qui a Palazzo Chigi e che vi ho già mostrato in passato è la sala che raccoglie le immagini di tutti i Presidenti del Consiglio d’Italia. Di quelli che in particolare vedete qui, alcuni di quelli che vedete qui dietro di me, sono di quelli che hanno avuto l’onore di guidare questa Nazione durante l’Italia repubblicana. Pochissimi di questi uomini sono rimasti al governo per oltre 2 anni. Nessuno di loro è arrivato alla fine della legislatura con lo stesso governo”.
“Significa che in Italia i governi – spiega Meloni – si sono succeduti senza, nella maggior parte dei casi, avere il tempo di portare avanti una qualsiasi strategia definita o concreta. E l’Italia lo ha pagato. Perché la stabilità è fondamentale per dare alla Nazione una visione, un’autorevolezza, una centralità internazionale, una politica che costruisca per il futuro, invece che limitare ad accaparrare consenso facile nel presente. Ecco perché la riforma del premierato, che intanto procede in Parlamento, è una riforma che io considero fondamentale per l’Italia. Perché fa due cose essenziali: restituisce ai cittadini il pieno potere di scegliere da chi vogliono essere governati e garantisce che chi viene scelto abbia il tempo necessario per realizzare il mandato che ha ricevuto”.
“Così sarà finalmente possibile – conclude la premier – dare continuità alle strategie di lungo periodo e costruire un’Italia più forte, più autorevole, più competitiva. Non è una riforma che stiamo facendo per questo governo, è una riforma che stiamo facendo per i governi che verranno. Perché un’Italia più solida ha bisogno di Istituzioni stabili e di governi che possano lavorare con il tempo e la forza necessaria a dare risposte concrete alla Nazione. Noi intanto andremo avanti con serietà e determinazione perché è quello che gli italiani ci chiedono, ma è soprattutto quello che gli italiani meritano”.