I vescovi americani contro l’apertura dell’Amministrazione alla fecondazione in vitro

La levata di scudi dei presuli è arrivata a poca distanza di tempo dall'uscita del Papa sui “contro-modelli di unione dai frutti amari”.

I vescovi americani hanno assunto una posizione fortemente contraria rispetto alla promozione di procedure, come la fecondazione in vitro, “che congelano o distruggono preziosi esseri umani e li trattano come proprietà”. I “bambini – hanno spiegato – hanno diritto a nascere da un atto naturale ed esclusivo di amore coniugale, non da un intervento tecnologico di tipo commerciale”. Sotto accusa sono finite le “azioni governative dannose per ampliare l’accesso all’Ivf” che spingerebbero le persone di fede “a essere complici dei suoi mali”.

Cosa ha spinto i vescovi a muoversi pubblicamente

“Pur essendo grati per gli aspetti delle politiche annunciate dall’Amministrazione che intendono includere una medicina riproduttiva restaurativa, completa e olistica, capace di affrontare in modo etico l’infertilità e le sue cause, respingiamo con forza la promozione di procedure come la fecondazione in vitro che congelano o distruggono preziosi esseri umani e li trattano come proprietà”, hanno sottolineato i vescovi.

A guidare la battaglia sono mons. Robert Barron, presidente del Comitato per la laicità, il matrimonio, la vita familiare e i giovani della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, mons. Kevin C. Rhoades, presidente del Comitato per la libertà religiosa, e mons. Daniel E. Thomas, presidente del Comitato per le attività pro-life.

I presuli si sono decisi ad intervenire dopo l’annuncio della Casa Bianca sull’espansione dell’accesso alla fecondazione in vitro (Ivf) e ad altri trattamenti per la fertilità. “Ogni vita umana, nata e non nata, è sacra e amata da Dio”, hanno evidenziato ancora. I vescovi Usa continueranno a esaminare le nuove politiche e a dialogare con l’Amministrazione e il Congresso, “proclamando sempre la santità della vita e del matrimonio”.

L’uscita forte di Papa Leone XIV a difesa della famiglia

La loro uscita segue di poche ore la critica di Papa Leone XIV ai contro-modelli di unione dai frutti amari. “In questi tempi travagliati e disorientati, dove tanti contro-modelli di unione, spesso passeggeri, individualisti ed egoistici, dai frutti amari e deludenti, vengono presentati ai giovani, la famiglia come l’ha voluta il Creatore potrebbe sembrare obsoleta e noiosa”, ha affermato Prevost in un messaggio in occasione del 10° Anniversario della canonizzazione dei genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù. Secondo Papa Leone, “tra le vocazioni a cui gli uomini e le donne sono chiamati da Dio, il matrimonio è delle più nobili e delle più alte”.

Parlando dei genitori di S. Teresa del Bambino Gesù, il Pontefice ha ricordato che è stata la “prima coppia in quanto tale ad essere stata canonizzata” e che l’evento “riveste un’importanza particolare poiché mette in evidenza il matrimonio come cammino di santità”. La famiglia – ha osservato il Papa – potrebbe sembrare “obsoleta. Louis e Zélie Martin testimoniano che non è così: sono stati felici, profondamente felici!, dando la vita, irradiando e trasmettendo la fede, vedendo le loro figlie crescere e fiorire sotto lo sguardo del Signore”.

L’incontro tra Prevost e i suoi connazionali

Il Papa la settimana scorsa ha inoltre ricevuto in udienza alcuni ecclesiastici statunitensi. Questi erano mons. Timothy Broglio, Ordinario Militare per gli Stati Uniti d’America e Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, mons. William Edward Lori, arcivescovo di Baltimora e vice presidente, padre Michael J.K. Fuller, segretario generale, e padre Paul B.R. Hartmann, segretario generale aggiunto.

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