L’8 marzo – Giornata internazionale della donna- è diventato purtroppo il giorno del bilancio delle vittime di femminicidio. Il report ‘Donne vittime di violenza’ – pubblicato oggi dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Viminale- è da brividi.
I casi di omicidio crescono in maniera impressionante e dietro quei numeri freddi ci sono storie drammatiche concluse nel sangue. Famiglie distrutte con figli rimasti orfani di madre e di padre (suicidatosi o in carcere).
Nel 2022 sono state uccise 120 donne, morte per mano di un uomo che non ha accettato il rifiuto. 97 di loro sono state assassinate in ambito familiare o affettivo; 57 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. I dati del 2022 registrano un incremento di reati contro il genere femminile del 12% rispetto al 2019.
Ma qualcosa cambia. Nei numeri pubblicati si rileva uno spiraglio di speranza, relativi ad alcuni reati previsti dal ‘Codice rosso’. Nel 2022 ci sono state più denunce da parte delle vittime contro i carnefici che hanno violato l’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e/o il divieto di avvicinamento.
Un quadro che mette in evidenza la determinazione delle donne a liberarsi dal proprio aguzzino e che va inserito nella campagna di protezione che i governi di questo ultimo decennio hanno messo in atto, con la collaborazione delle decine di centinaia di associazioni e organizzazioni presenti sul territorio. Sono queste ultime il punto di riferimento per le donne che hanno bisogno di aiuto. Tutte con uno staffi di professioniste pronte ad aiutare fisicamente e psicologicamente chi sfugge dal potenziale assassino. Il lavoro congiunto dello Stato e del volontariato può fare molto nella prevenzione di quella che oramai è una strage di genere.
Molto può fare anche la solidarietà. “Non giriamoci dall’altra parte” non è solo uno slogan delledonne per le donne; è la presa di coscienza di tutti noi che una donna maltrattata molte volte ha bisogno di aiuto perché da sola non ce la fa. La denuncia, anche anonima, al 1522 è un dovere civile.
Il report del Viminale focalizza anche i dati relativi alle violenze sessuali. Si registra anche in questo ambito un trend di crescita. Secondo gli esperti il fenomeno, in realta non sarebbe aumentato ma piu verosimilmente venuto a galla a seguito della consapevolezza che oggi le donne hanno acquisito nel saper dire NO.
In calo anche i maltrattamenti in famiglia, un; inversione di tendenza che pero va valutata, considerando il periodo di lockdown e la convivenza forzata degli ultimi due anni, durante i quali si è registrato un aumento vertiginoso di casi di violenza domestica.
Nello studio dell’emergenza femminicidio, l’Italia non mostra differenze tra il Nord e il Sud. Nel 2022 la Campania, la Sicilia e l’Emilia Romagna risultano le regioni con la più elevata incidenza dei reati commessi. Il Molise, la Valle d’Aosta e le Marche sono, invece, quelle in cui tale incidenza è più bassa.