La questione è nota da qualche tempo ma la situazione sta degenerando proprio in queste ore. Gli Stati Uniti starebbero decidendo (e forse lo hanno già fatto) di sospendere l’emissione di licenze per le esportazioni tecnologiche «made in Usa» al colosso Huawei. Sembra anzi che il governo federale abbia già informato della decisione diverse aziende statunitensi che non potrebbero più vendere tecnologie americane alla società cinese.
La motivazione è quella della sicurezza nazionale. Già nel 2019 l’amministrazione Trump aveva inserito Huawei in una lista nera che ne vincolava le importazioni tecnologiche dagli Usa ad apposite licenze concesse dal governo federale.
A maggio 2020, l’amministrazione Trump ha imposto ai subappaltatori di Huawei di chiedere l’approvazione per l’utilizzo di componenti statunitensi, bloccando di fatto la fornitura all’azienda di prodotti realizzati da aziende con sede negli Stati Uniti. La decisione ha penalizzato l’attività del gruppo, in particolare nel settore degli smartphone, dove Huawei è praticamente scomparsa dal mercato.
La situazione si è poi ulteriormente aggravata nello scorso mese di ottobre 2022 quando l’attuale amministrazione Biden aveva di fatto condiviso la linea dura di Trump e vietato i telefonini Huawei sul mercato americano. Assieme al colosso cinese anche ad altre aziende cinesi – tra cui ZTE ed altre 11 quali ad esempio Dahua e Hikvision, che forniscono apparecchiature di videosorveglianza, e Hytera, specializzata in apparecchiature radio – fu vietata la commercializzazione dei loro prodotti in Usa perché sospettate di interferire nelle reti wireless di nuova generazione per raccogliere informazioni sensibili.
Il “rischio è inaccettabile” secondo i funzionari della sicurezza nazionale USA, perché le società tecnologiche cinesi potrebbero aiutare il governo di Pechino nello spionaggio.
La posizione cinese
La Cina è «seriamente preoccupata» . «È pura egemonia tecnologica», ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. «La Cina si oppone con forza alla generalizzazione USA del concetto di sicurezza nazionale, all’abuso del potere statale e all’irragionevole soppressione delle società cinesi».
«Questa pratica viola tutti i principi dell’economia di mercato e le regole economiche e commerciali internazionali, minando la fiducia della comunità internazionale nell’ambiente imprenditoriale statunitense: è una pura egemonia tecnologica. La Cina continuerà a salvaguardare con decisione i diritti e gli interessi legittimi delle società cinesi», ha aggiunto Mao.