Covid, USA chiedono all’Italia l’estradizione di una presunta spia cinese

Si terrà oggi in Italia l'udienza per l'estradizione negli USA di Zewei Xu, cittadino cinese arrestato a Malpensa lo scorso 3 luglio. Il 33enne è accusato di spionaggio ai danni degli USA per ottenere informazioni sui vaccini anti Covid.

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Covid, presunta spia cinese arrestata a Malpensa lo scorso 3 luglio

Oggi si svolgerà un’udienza decisiva per esaminare la richiesta di estradizione di Zewei Xu, il cittadino cinese arrestato il 3 luglio all’aeroporto di Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. La Corte d’Appello di Milano deciderà dunque il futuro della presunta spia che nel 2020 avrebbe partecipato a una serie di attacchi informatici contro gli USA per ottenere informazioni riservate sulla produzione dei vaccini contro il Covid-19.

Le accuse contro il 33enne, emesse in seguito a un’inchiesta condotta dall’FBI, indicano che l’operazione di spionaggio mirava a sottrarre dati sensibili con l’intento di danneggiare gli interessi economici e sanitari degli Stati Uniti. Il caso solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza informatica ma anche su eventuali implicazioni geopolitiche tra Washington e Pechino, in un periodo già segnato da forti tensioni diplomatiche e tecnologiche tra le due potenze.

Xu, attualmente detenuto nel carcere di Busto Arsizio, è difeso dall’avvocato Enrico Giarda. Quest’ultimo si prepara a presentare la sua difesa in un’udienza che potrebbe determinare se l’uomo sarà estradato negli Stati Uniti o resterà in Italia. Elemento che non farà che acuire le tensioni tra la superpotenza a stelle strisce e il rivale asiatico.

Nel frattempo, la moglie di Zewei Xu è arrivata a Milano da Shanghai, avendo ricevuto l’autorizzazione a incontrare il marito in carcere. Il colloquio potrebbe svolgersi già oggi, rappresentando un momento delicato per l’imputato in vista della decisione sull’estradizione. “Mio marito lavora come It manager presso la Shanghai Gta Semi Conductor Ltd”, ha dichiarato la donna agli inquirenti.

“Sviluppa sistemi It e infrastrutture di rete – ha proseguito – Sia io che mio marito non siamo d’accordo con l’estradizione negli Stati Uniti […] anche l’aver ottenuto il visto di ingresso in Italia dovrebbe essere una conferma che noi non abbiamo fatto reati, quindi non riesco a capire il motivo dell’arresto”.

 

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