L’Europa punta su Meloni per ammansire Trump
La prossima visita di Giorgia Meloni a Washington, fissata per giovedì prossimo (17 aprile), ha catalizzato l’attenzione di tutta Europa. Non perché la premier italiana parli a nome del continente, non osiamo dire tanto, ma perché ci si immagina che possa calmierare le misure drastiche prese da Trump in materia di commercio globale. Misure, è vero, sospese per 90 giorni, ma che potrebbero essere replicate in caso di un mancato accordo tra le parti.
Di fronte a un simile scenario è chiaro che politica e mondo produttivo debbano essere allineati. Non a caso la premier ha riunito lunedì una task force di ministri per delineare una strategia da proporre alle associazioni di categoria, incontrate martedì. Anche secondo il vicepremier, nonché Ministro degli Esteri, Antonio Tajani l’Europa seguirebbe con molta attenzione la missione italiana negli Stati Uniti.
Le parole del Presidente di Confindustria
Fiducia filtra anche da Confindustria, attraverso le dichiarazioni del suo Presidente, Emanuele Orsini. Questi, partecipando a un’iniziativa in vista della Giornata Nazionale del Made in Italy (che si celebra ogni 15 aprile), ha lanciato un appello affinché l’UE sia unita nel trattare con gli USA.
Sui dazi, dice Orsini, “serve una risposta che sia unita da parte d’Europa. Leggiamo purtroppo delle trattative sui dazi o delle trattative di negoziazione tramite dei tweet o tramite delle dichiarazioni, credo che il tema sia proprio quello della calma e di un percorso ordinato nella trattativa verso gli Stati Uniti”.
“Sono certo – ha proseguito il rappresentante degli industriali – che facendo fronte unito con l’Europa [e con] il Presidente del Consiglio, che andrà a Washington il 16-17 di questo mese, sapremo costruire un ponte che sia necessario per l’Europa”.
La visita della premier negli Stati Uniti, peraltro, sarà importante non “solo” per provare a evitare una guerra commerciale. Lo sarà anche per vedere se è realmente all’orizzonte un rapporto privilegiato tra Roma e Washington. Con ricadute positive su numerosi altri dossier, a cominciare da quello migratorio e dalla stabilizzazione dell’estero vicino.
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