Il venerdì nero per i sistemi informatici
Non è il millenium bug ma un lontano assaggio di ciò che sarebbe potuto essere. Inizialmente si pensava a un attacco hacker. Ora, invece, sembra farsi strada l’ipotesi di un “semplice” computer down, legato a degli aggiornamenti di Microsoft Azure.
Ad ogni modo, ciò ha provocato l’interruzione di innumerevoli servizi, gettando interi settori nel caos. È quanto sta accadendo con particolare virulenza negli aeroporti. Ad esempio, United, Delta e American Airlines sono state costrette a bloccare i voli. Stessa scelta compiuta in Australia da Qantas. L’elenco però si sta rapidamente allargando, vista la gravità del problema. L’interruzione dovrebbe essere stata causata da un attacco hacker contro i servizi Azure e Office365 di Microsoft.
Penalizzate anche banche e aziende, impossibilitate a compiere operazioni che richiedono i sopramenzionati strumenti digitali. Una Caporetto informatica, insomma, estesa a tutti gli angoli del globo. In Italia, segnalazioni hanno coinvolto, oltre alla stessa Microsoft, giganti come Poste Italiane, Poste Mobile, Ryanair e Wizz Air.
Microsoft, intanto, dichiara di essere al lavoro per risolvere definitivamente il problema. “I nostri servizi continuano a registrare miglioramenti mentre continuiamo ad adottare misure di mitigazione”. Un portavoce dell’azienda ha poi spiegato alla BBC: “Siamo a conoscenza di un problema che interessa i dispositivi Windows a causa di un aggiornamento di una piattaforma software di una terza parte. Prevediamo una risoluzione imminente”. Intanto l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale ha offerto il proprio supporto agli attori italiani colpiti.
In attesa di vedere quali sviluppi ci saranno a breve e le tempistiche per tornare a una piena normalità, si aprono molti interrogativi. La digitalizzazione, infatti, ha apportato numerosi miglioramenti nella vita quotidiana. Allo stesso tempo, è innegabile che eventi di questo genere dimostrino come siamo molto più fragili di quanto pensiamo. A prescindere dal disservizio causato da Microsoft è l’onnipervasività dell’infrastruttura digitale che rappresenta un rischio.
Pensiamo a quali ripercussioni possa avere un attacco di cyber criminali, magari con la complicità di governi stranieri. Immaginabile che possa avere, magari in aree più circoscritte, ripercussioni tali da portare rapidamente un sistema nel caos. Siamo preparati, soprattutto in quest’epoca di gravi tensioni internazionali, a gestire un attacco del genere su larga scala e per periodo prolungati? Una domanda, onestamente, che fa sudare freddo.