Mentre i commenti sull’incontro-scontro di venerdì alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky continuano su giornali e social, le foto del presidente ucraino con il premier Starmer, entrambi sorridenti, da qualche ora spopolano sui media. Zelensky appare felice insieme al leader britannico, che gli promette sostegno incondizionato contro la Russia. Atteggiamento ben diverso rispetto a quello avuto con il presidente degli Stati Uniti, pronto invece ad aprire un tavolo di trattative con Putin. Potrebbe essere questa la chiave di lettura della rigida e provocatoria posizione di Zelensky nello Studio Ovale?
Giulio Andreotti asseriva che “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”. I fatti recentissimi danno ragione a “La Sfinge”. Difatti Starmer, dopo il summit con i leader europei, ha testualmente proclamato: ”Abbiamo concordato che il Regno Unito, insieme alla Francia e forse due o tre altre nazioni, lavorerà con l’Ucraina per fermare i combattimenti. Poi discuteremo del nostro piano con gli Stati Uniti”.
Macron ha invece “auspicato finanziamenti massici europei per una difesa comune”. Dichiarazioni che, se due più due fa quattro, fanno intendere che Macron e Starmer si autoproclamano attori principali nel trattare con Trump a nome dell’Ucraina. Ma guarda un po’! Vuoi vedere che, ancor prima di venerdì, questa notizia era già stata annunciata a Zelensky con la rassicurazione di ulteriore sostegno nella guerra alla Russia?
Sì, direi di sì (Andreotti docet). Infatti, mentre molti si impegnano ancora nell’individuare i se e i perché di quanto accaduto a Washington, alla luce del summit di Londra sembra essere estremamente chiaro l’atteggiamento provocatorio di Zelensky nello Studio Ovale; e lo sarà ancora di più rivedendo attentamente quei 50 minuti dell’incontro. È suggerita la visione del video integrale: non sono infatti sufficienti i 7/8 minuti riportati dalle grandi testate, un frame che ha indotto molti a parziali ed errate osservazioni.
Il video integrale dell’incontro mostra inizialmente volti distesi e sorrisi di circostanza. Sostanzialmente appare un clima sereno, amichevole, anche perché in realtà il viaggio di Zelensky a Washington doveva essere solo la proclamazione ufficiale di quanto già stabilito, ovvero che gli Stati Uniti di Trump avrebbero aperto un tavolo di trattative con Putin per fermare la guerra. Non a caso c’era la stampa.
Zelensky nelle prime immagini è sorridente, arriva alla Casa Bianca indossando la sua solita divisa militare (al fronte non c’è mai stato), stringe mani a destra e a manca e non si sottrae a qualche battuta di spirito con il padrone di casa. Poi, inspiegabilmente (almeno fino a poche ore fa), mentre i due si compiacciono del buon lavoro svolto in passato, Zelensky parte con una serie di interrogativi sulla capacità degli Usa di fermare Putin, ripetendo a memoria quanto detto da Starmer dopo il summit europeo: “Già nel passato Putin ha firmato accordi che non ha mantenuto… Se riuscirete a fermare Putin, questa cosa dovrebbe essere affissa sulle mura di questo palazzo (Casa Bianca)”. Boom! In sintesi Zelensky dice a Trump: “tu non sarai rispettato”.
Tutti in quel momento ci siamo chiesti se fossimo di fronte a una provocazione voluta o, al contrario, se si trattasse di un inglese stentato. Scartando la seconda ipotesi, perché con il suo inglese si è fatto inviare in tre anni di guerra 114 miliardi di dollari dagli USA e 113,1 dall’Europa, rimaneva la provocazione. Ma perché Zelensky si sente così sicuro, al punto da sbeffeggiare il presidente degli Stati Uniti in casa sua?
Oggi lo sappiamo. Il presidente dell’Ucraina, che rimarrà tale fino a guerra in corsa, sapeva già dell’appoggio incondizionato dell’Europa. Un sostegno incondizionato alla guerra dichiarato proprio da Starmer. “Stiamo valutando di inviare un esercito europeo (di volontari) in Ucraina – ha detto il primo ministro britannico – per difendere i confini del paese dilaniato dalla guerra”. La missione di Zelensky alla Casa Bianca può essere riassunta in questo modo: “Vai a Washington, mostra le foto di morti e feriti e fai la vittima del ‘bullo’ Trump”. E così è stato.
Forte dell’esperienza televisiva come comico, Zelensky ha provocato e sbeffeggiato il governo americano, offeso il popolo, dando vita ad una escalation di botta e risposta con il presidente Trump e il vice Vance. Scene che hanno mortificato la diplomazia e il rispetto istituzionale dovuto alla più grande democrazia dell’Occidente. Un infelice teatrino con un comico che non ha fatto ridere e indubbiamente ha allontanato un processo di pace che solo gli Stati Uniti possono avviare con Putin, sul cui collo soffia il vento della Cina.
Il confronto è importante, soprattutto avendo in comune le stesse fonti in versione integrale. Mi chiedo allora, perché ha omesso proprio l’inizio della conversazione avvenuta tra Trump e Zelensky proprio all’ingresso della Casa Bianca?
La versione integrale è ben nota ed è stata ascoltata e vista da tante persone, nonché tante/i suoi colleghe/i che hanno interpretato quanto accaduto tutte/i allo stesso modo e completamente all’opposto della sua interpretazione. Provi a togliere i retropensieri ed evitare i processi alle intenzioni, nonché dimostri l’empatia verso chi è da 3 anni in guerra, che è invece mancata alla parte arretrata degli USA che purtroppo è andata al governo in quel contradditorio paese che è gli USA.
Gentile Fabrizio, ci dica quali sono i passaggi omessi che contraddicono quanto da me riportato. Per chiarezza, intendo dire ancora una volta che Zelensky non rappresenta il popolo ucraino che chiede invece il cessate il fuoco. Il pupo resta in sella finche c’è il conflitto e non bisogna essere schierati da una o l’altra parte per comprendere che questa guerra voluta da Biden e von del Leyen doveva e poteva essere evitata. Lei ricorderà la risposta del presidente cinese a Biden quando quest’ultimo gli chiese di intervenire su Putin? Glielo ricordo io. Xi Jinping disse : È compito di chi ha messo il sonaglio al collo della tigre toglierlo”. Pochi giornali hanno ripreso questa dichiarazione in tre anni, e sa perché? Perché questa guerra è stata voluta per impoverire l’Europa, le sanzioni alla Russia hanno colpito solo i paesi europei e soprattutto l’Italia. Stiamo pagando il gas americano tre volte in più mentre la matrigna Europa porta avanti folli politiche “ecologiche” affossando le nostre aziende e l’economia europea, L’espansione della NATO verso Est non ha nessuna ragione di esistere! Non bisogna essere pro Putin o avverso per una analisi di quello che sta accadendo. Grazie per il Suo contributo.
Ok, potevo risparmiarmi lettura considerando un titolo che contiene la parola “Clamoroso!”
LOL