Difendere Colombo contro la cancel culture
Su queste colonne in più occasioni abbiamo avuto modo di celebrare il Columbus Day e il suo profondo senso storico e identitario. Da tempo, purtroppo, la figura di Cristoforo Colombo è finita nel mirino degli iconoclasti della cancel culture. Nel 2020, anno di follia collettiva seguita all’uccisione di George Floyd, in diverse città americane le statue del navigatore genovese sono state oggetto di atti vandalici e, ancora peggio, di vere e proprie rimozioni, con il beneplacito delle istituzioni locali.
È quanto accaduto, ad esempio, a New Haven, in Connecticut, dove il sindaco Justin Eliker, con l’appoggio di alcuni politici locali e persino di esponenti italo-americani, ha fatto rimuovere una statua presente nel Wooster Square Park da ben 128 anni.
Resta ancora il basamento, dove una scritta recita “Back Soon Chris”: promessa fatta dagli italiani e italo-discendenti al loro illustre progenitore.
Un articolo di Alfonso Panico pubblicato sull’Agenzia Italiana Stampa Estero porta a conoscenza del fermento dei nostri connazionali. Questi, in occasione del recente Columbus Day, si sono infatti recati di fronte al piedistallo dove fino a quattro anni fa sorgeva la statua, deponendovi una corona di alloro. Già lo scorso anno la comunità italiana di New Haven aveva organizzato un evento analogo.
Il ruolo dell’Italian-American Defense League
Promotrice dell’iniziativa in entrambi i casi l’Italian-American Defense League, a cui non possiamo che fare il nostro plauso. La delegazione è stata capeggiata dal presidente IADL Matthew Guarnieri, insieme ai membri dell’esecutivo IADL Frank Grazioso e Fran Calzetta.
Vincent Casanova, Professore di Storia e Poeta, ha letto una sua poesia, il cui titolo non ha bisogno di ulteriori spiegazioni: Una Statua nel Parco.
Nel corso della cerimonia, il presidente Guarnieri ha ricordato la figura di Paul Russo, figlio di un violinista italiano emigrato nel 1872. Oltre ad essere uno dei primi italiani a stabilirsi a New Haven, Russo rappresentò la comunità dei nostri connazionali in occasione del 400° anniversario della scoperta dell’America (1892), quando venne eretta, grazie al contributo economico dell’associazionismo tricolore, proprio la statua rimossa quattro anni fa.
Aggiorneremo i lettori sui prossimi sviluppi. Doveroso infatti che una tale questione non finisca nel dimenticatoio. Per la storia e l’onorabilità di tutti gli italo-americani (e non solo).
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