È già campagna elettorale e le trattative nella ricerca di una coalizione convincente e vincente toglie il sonno ai segretari dei partiti di centrodestra e di centrosinistra. La corsa ad accaparrarsi i transfughi di Forza Italia e Movimento 5stelle si fa stringente e come sempre nel turbinio di trattative -accordi alla luce del sole e sottobanco- arrivano i sondaggi , croce e delizia per la politica affaristica. Stamani il quotidiano La Stampa ha pubblicato l’ultimo report di EuromediaResearch, che rivela le intenzioni di voto degli italiani in merito alla crisi di governo che ha trascinato il Paese alle elezioni anticipate. Secondo i dati, gli elettori individuano come i maggiori portatori di ‘colpe’ dell’attuale stallo politico Conte (65%), Salvini (58,5%), Grillo (53,5%), Berlusconi (52,9%), Di Maio (46,9%)
Numeri che chiaramente influenzano anche le percentuali di gradimento dei partiti dell’arco costituzionale . Se si votasse domani , secondo le proiezioni attuali, Fratelli d’Italia sarebbe il primo partito con un 23,5% di consensi; un grande successo con un +1,5% nel giro di una settimana, mentre i suoi alleati vengono sonoramente bocciati dall’elettorato e pagano il prezzo del momento con un -0,9% per Forza Italia (7,7%) e un -0,6% per la Lega (14%).
Sull’altro fronte il Partito democratico, guidato dal segretario Enrico Letta, che guadagna un punto percentuale (22,8%), a seguire Azione di Carlo Calenda lo 0,6% (5,1%), e Italia Viva di Matteo Renzi lo 0,5% (3,1%). Il dato piu catastrofico è per il Movimento 5 Stelle sceso al 9,2% (-1,5%),percentuali eclatanti che sottolineano il malumore degli italiani che avrebbero preferito al timone del governo Mario Draghi fino a fine legislatura. Solo il 34,2% è d’accordo alle elezioni anticipate.
Gli scenari
Mancano meno di due mesi alle urne e il quadro politico nazionale vive evoluzioni quotidiane. Dal governatore della liguria Todi a Mastella e Calenda il laboratorio politico per la costruzione di un grande centro ferve di idee e proposte ma manca ancora un progetto politico unitario. Il rischio per il prossimo governo è la frammentazione politica ,che potrebbe essere superata solo per arrivare alle urne, un prezzo che pagherebbe il prossimo governo, anzi l’Italia di ottobre.