Bild elogia Meloni sui migranti: “Cambiare è possibile”

Il quotidiano tedesco critica l'approccio di Scholz e gli contrappone quello di Giorgia Meloni. "Priorità assoluta ai flussi".

Meloni in Etiopia

Bild elogia Meloni e critica Scholz

E se lo dicono i tedeschi! Raramente i nostri amici teutonici la toccano piano quando c’è di mezzo l’Italia. Ci riferiamo in particolar modo ai giornali e ai media, soliti non fare sconti al Belpaese. Da Berlusconi al caso Schettino le critiche agli italiani, quando non gli insulti, si sono sprecati. Eppure un cambio di passo sembra registrarsi anche qui. Lungi dall’essere più additati come cicale, veniamo addirittura presi ad esempio. In questo caso ad essere elogiata è la politica migratoria inaugurata da Giorgia Meloni, che ha ricevuto commenti molto positivi dal quotidiano Bild.

Molti meno profughi in Italia” recita l’articolo pubblicato dalla testata nordica. “La Meloni illustra alla Germania la transizione in materia di asilo”. Secondo Bild, infatti, uno dei segreti che ha permesso alla leader di Fratelli d’Italia di rimanere stabile al governo, a differenza di Scholz, è stato proprio la gestione dell’immigrazione. L’approccio del cancelliere sarebbe invece troppo timido e improduttivo.

Le ragioni dietro la riduzione degli sbarchi

“La chiave per ridurre il flusso di migranti dal Nord Africa – spiega l’articolo – è stata un accordo con la Tunisia che Meloni ha negoziato nell’estate del 2023 insieme al capo della Commissione europea Ursula von der Leyen e all’allora primo ministro olandese Mark Rutte. Unico obiettivo: fermare i trafficanti di esseri umani!”.

“A differenza di Olaf Scholz – la sentenza di Bild – che è stato più volte accusato da Bruxelles di mancanza di impegno sulla questione dell’immigrazione , Meloni ha fatto fin dall’inizio della questione una priorità assoluta”.

Il quotidiano tedesco sottolinea come i governi nazionali, se è presente la volontà politica, non sono affatto impotenti a governare fenomeni come questo. Una maggiore sorveglianza costiera, leggi più severe sulle ong e l’inaugurazione degli hotspot in Albania (che devono ancora diventare operativi dopo lo stop della magistratura) “hanno reso più difficile per i trafficanti portare avanti il ​​loro cinico modello di business, che spesso ha messo a dura prova i migranti stessi. in pericolo mortale”.

 

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