Studente italiano incaprettato a Miami: continuano le polemiche
In Italia continuano a tenere banco le modalità dell’arresto di Matteo Falcinelli, lo studente italiano incaprettato lo scorso febbraio e quasi soffocato da alcuni agenti della polizia di Miami. Il ragazzo, originario di Spoleto, studiava alla Florida International University ed era stato inizialmente fermato per dei disordini avvenuti in una discoteca.
“Matteo voleva andare a riprendere i suoi due telefoni rimasti nel bar e li chiedeva, ma gli agenti invece che assisterlo lo invitavano ad andare via – ha dichiarato la madre del ragazzo – Poi lui ha cominciato a rivolgersi agli agenti chiedendogli perché non facessero il proprio lavoro al servizio dei cittadini, ma proprio in quel momento con un dito ha toccato il badge di uno degli agenti e da lì è partita l’aggressione e l’arresto”.
Le immagini dell’incaprettamento e delle lesioni, diventate pubbliche soltanto nelle ultime ore, hanno fatto il giro della rete e dei media, provocando la comprensibile indignazione dei connazionali.
Le parole dell’on. Di Giuseppe
Sulla vicenda è intervenuto l’onorevole Andrea Di Giuseppe. Il parlamentare di Fratelli d’Italia, eletto nella ripartizione Nord e Centro America, ha confermato di monitorare la vicenda con attenzione.
Di Giuseppe nei giorni scorsi ha infatti incontrato il 25enne di Spoleto e la madre, Vlasta Studenticova. “Seguiamo la vicenda da vicino e continueremo a seguirla” ha commentato l’onorevole. “Vivo a Miami da 22 anni – ha poi spiegato – per quella che è mia conoscenza diretta, la polizia di Miami opera nella correttezza e nel rispetto delle leggi. Le drammatiche immagini del video evidenziano un comportamento eventualmente scorretto, ma di due agenti, non della polizia in generale che, sono convinto, se ci sono le basi legali, provvederà anche autonomamente ad accertare verità e responsabilità”.
“Al ragazzo e alla madre – ha concluso Di Giuseppe – ho espresso la nostra vicinanza e la massima disponibilità qualora volessero avanzare un’azione legale una volta conclusa la vicenda penale, a seguire il caso, sempre nel rispetto delle leggi locali”.
Come evidenziato nell’articolo sopra riportato, anche il ministro degli Esteri, nonché vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani ha sollecitato la questione all’ambasciatore americano a Roma, Jack Markell. Giusto quindi continuare a monitorare la situazione, accertando i comportamenti di tutti i protagonisti di questa vicenda e sanzionando le irregolarità.