Di Giuseppe: “Sull’America molta disinformazione”
In un video messaggio, realizzato in occasione di un convegno pro Trump tenutosi a Roma, l’onorevole Andrea Di Giuseppe ha spiegato i punti di forza di Donald Trump e le possibili sinergie con Giorgia Meloni. Riportiamo i passi più significativi dell’intervento.
“Bisogna togliersi dalla testa le fandonie che i giornali italiani scrivono quotidianamente – ha commentato Di Giuseppe – La polarizzazione negli Stati Uniti non è nata sotto Trump ma sotto la presidenza Obama. Questo è un fatto oggettivo. Tale polarizzazione ha portato alla nascita di diversi movimenti, sia in campo repubblicano che in quello democratico, che hanno avuto una forte spinta dal basso. Il movimento MAGA non nasce infatti dall’alto ma dalla volontà delle persone, soprattutto da coloro che sono stati lasciati indietro e che si sono sentiti abbandonati. La classe media per capirci. Ma non solo. Anche i colletti blu, che prima di Trump avevano quasi sempre votato per il Partito Democratico. Trump è riuscito a cambiare questa tendenza. Il cluster più forte oggi è proprio quello degli operai”.
“Ho vissuto negli Stati Uniti quattro presidenze, due repubblicane e due democratiche – ha raccontato il deputato di FdI – Vi garantisco, al di fuori di ogni dubbio, che la presidenza Trump da un punto di vista economico, di legalità e di numerosi altri aspetti è stata quella che ha impattato maggiormente in senso positivo sui semplici cittadini”.
“Altro tema importante è quello della politica internazionale. Trump è stato il presidente che più di tutti si è focalizzato sul business. Normalmente chi è concentrato sugli aspetti economici tende per natura a non avere un approccio ideologico. Trump sarà dunque il presidente che a livello internazionale non solo farà finire queste due guerre infinite, ma ribilancerà gli equilibri mondiali. A beneficiarne sarà anche l’Italia, unico Paese credibile conservatore grazie alla premier Giorgia Meloni. Credibilità che, ve lo garantisco, è molto più salda che in passato. Questa considerazione si traduce in vantaggi concreti per le nostre imprese e per i nostri connazionali all’estero. Ecco dunque che con Trump l’Italia sarà l’interlocutore principale in Europa. Ancora una volta parlo di fatti basati sull’esperienza e sulle dinamiche interne al Partito Repubblicano”.
“Mettiamoci in testa che la portata di queste elezioni è internazionale. Avrà ripercussioni molto più forti a livello mondiale che a livello domestico. Importantissimo che le persone in Italia conoscano la verità, perché quanto avverrà impatterà sulla loro vita e su quella delle nostre imprese”.
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