Ancora scintille tra Roma e Parigi. Il partito di Macron: “Meloni disumana”

A pochi giorni dallo scontro Italia – Francia sui migranti, che ha indotto Tajani ad annullare la visita nel Paese transalpino, si registrano nuove scintille tra Roma e Parigi. Dal partito di Macron arrivano infatti attacchi pesantissimi contro il presidente del Consiglio italiano. Accuse che travalicano le comprensibili divergenze politiche ed evidenziano la precarietà dei rapporti italo-francesi.

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Sui migranti Meloni “disumana e inefficace”. Ancora scintille tra Roma e Parigi

A fare notizia oggi sono le dichiarazioni dell’europarlamentare Stéphane Séjourné, Segretario Generale del partito di Macron, Renaissance, nonché capogruppo al Parlamento Europeo di Renew Europe. In un’intervista a Le Figaro, Séjourné dimentica ogni cautela diplomatica e si lancia in un pesante attacco contro l’esecutivo italiano. “L’estrema destra francese – dichiara – prende per modello l’estrema destra italiana. Si deve denunciare la loro incompetenza e la loro impotenza. Meloni fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”.

Affermazioni molto forti, che provocano nuove scintille tra Roma e Parigi a pochi giorni dal rifiuto di Tajani a recarsi nella capitale francese. Sembra che Macron voglia mantenere alta la tensione con il nostro Paese per dirottare l’attenzione dalla crisi politica interna. Il braccio di ferro odierno rappresenta infatti solamente l’ultimo episodio di frizioni che vanno avanti da anni. Intanto il prossimo 25 maggio Stéphane Séjourné sarà presente a Roma per un convegno dell’eurogruppo Renew in sostegno del Partito Democratico.

Le relazioni tra Roma e Parigi procedono da cinque anni a questa parte come un pendolo. Avvicinamenti in pompa magna si alternano a polemiche grossolane. Va detto, per amor del vero, che solitamente gli attacchi più feroci vengono dal governo francese. Le critiche assumono spesso toni molto pesanti, non di rado sfociando in veri e propri insulti. Una significativa infografica realizzata dall’ANSA evidenzia quanto avvenuto nell’ultimo lustro. Il frutto più positivo è stato senz’altro il Trattato del Quirinale, siglato nel novembre 2021, la cui idea era stata già ventilata nel 2017. Prevalgono, tuttavia, gli episodi negativi.

Gli episodi che hanno compromesso i rapporti tra Italia e Francia

Già durante il governo giallo-verde le relazioni bilaterali erano ai minimi storici. All’epoca Macron aveva definito “vomitevole” la chiusura dei porti operata dall’allora ministro dell’Interno Salvini. Un comportamento sprezzante quello francese, cui erano seguite cadute di stile anche da parte italiana. Pensiamo infatti all’aperto sostegno mostrato dal Movimento 5 Stelle verso le proteste dei gilet gialli, un’ingerenza che comprensibilmente non è piaciuta a Parigi. Fatto salvo quest’episodio, tuttavia, a salire in cattedra con reprimende e intimazioni sono di norma gli irrequieti cugini.

Nei primissimi giorni del governo Meloni, ad esempio, mentre si consumava l’ennesima recrudescenza della crisi migratoria, Parigi aveva accusato Roma di disumanità. A gennaio una telefonata tra Macron e Meloni sembrava aver appianato le divergenze del passato. Esse, tuttavia, si sono ripresentate con l’invito di Zelensky a Parigi, quando l’Italia (al contrario della Germania di Scholz) era stata esclusa dal summit.

Se le differenze politiche rientrano nel piano della legittimità, l’attacco personale non può restare senza conseguenze. Appena pochi giorni fa il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, aveva definito “incapace” la Meloni, sempre sul tema dei migranti. È chiaro, dunque, che di fronte a tali premesse Roma non possa subire passivamente la tracotanza del vicino. Un comportamento, peraltro, che avviene in un contesto internazionale ed economico particolarmente critico. Esso richiederebbe dunque la massima collaborazione tra i due Paesi. Purtroppo, però, non sempre è il buon senso a prevalere.

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