Gli Stati Uniti sono stati eliminati dalla Coppa America, un’onta per la nazionale a stelle e strisce perchè è la prima volta nella storia del torneo che la squadra ospitante non è riuscita a superare la fase a gironi.
La sconfitta decisiva con l’Uruguay la notte scorsa a Kansas City ha riacceso il dibattito sul futuro del ct, il cinquantenne Gregg Berhalter, che però non pensa proprio a dimettersi e si dice convinto di poter condurre la nazionale ai Mondiali 2026, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. “Faremo una revisione dell’andamento dell’intero torneo e poi vedremo dove abbiamo sbagliato – ha detto Berhalter in una conferenza stampa piuttosto tesa -. Sappiamo di essere una squadra di talento con un grande potenziale ma non lo abbiamo dimostrato in questo torneo. Credo di essere in grado di portarla ai Mondiali? Io dico di sì”.
A condannare gli Stati Uniti ci ha pensato Mathias Olivera: il terzino del Napoli al 66esimo ha regalato alla squadra di Bielsa gli ultimi tre punti che consentono alla nazionale di chiudere il girone a punteggio pieno. Contemporaneamente alla sconfitta di Pulisic e compagni, Panama ha vinto contro la Bolivia mettendo gli Stati Uniti al terzo posto. Panama aveva perso all’esordio contro l’Uruguay e aveva vinto nella seconda giornata contro gli USA per 2-1
Il dissenso
Un atteggiamento, quello del ct, che si scontra con le crescenti voci di dissenso e le richiesta alla federazione di voltare pagina. Un parallelo con la situazione di Luciano Spalletti è possibile, anche se Berhalter ha il vantaggio di non dover superare le qualificazioni.
L’ex difensore Alexi Lalas, che ha giocato anche in Italia, ha affermato che consentire a Berhalter di rimanere nella posizione rischia di sprecare l’opportunità rappresentata dall’organizzazione della Coppa del Mondo.
“L’estate 2026 è un’opportunità non solo per il calcio americano ma per il Paese di unirsi – ha detto Lalas -. C’è bisogno di qualcuno che unisca le persone e in questo momento, Gregg Berhalter, a causa del fatto che ha fallito in una certa misura, non ha dato alla gente la speranza che stiamo andando nella giusta direzione”.
Le polemiche sull’arbitraggio
L’avventura degli Stati Uniti in Coppa America ha un epilogo amaro, ma sulla gara pesa un episodio dubbio che fa discutere ed infuriare i tifosi americani, convinti che il gol partita sia stato segnato dal napoletano Olivera in fuorigioco.
Secondo le accuse, il fuorigioco non è stato rilevato dal Var, nonostante i molti dubbi. A protestare vivacemente con l’arbitro Ortega, durante la partita, il giocatore del Milan Pulisic che è il capitano della Nazionale a stelle e strisce. Uno scontro che si e concluso anche peggio.
Pulisic, l’arbitro e la stretta di mano
Usa eliminati e rabbia tra i giocatori, finisce cosi l’avventura Usa, ma Pulisic, sportivo di razza, nel rispetto delle regole del FairPlay al termine dell’incontro si dirige verso la terna arbitrale e dà la mano prima ai collaboratori di Ortega poi cerca di fare altrettanto con il fischietto peruviano, il quale, però, rimane impassibile e si rifiuta di stringere la mano all’attaccante del Milan. Un atteggiamento sprezzante che ancora una volta ha scatenato la veemenza del milanista, che si è fatta vedere e sentire.