Pietro Mennea, Freccia del Sud
Ancor prima che in Italia si parlasse dell’alta velocità al Sud una “Freccia”, non su ferro ma su piste d’atletica, stupiva il Mondo per la sua rapidità. Si chiamava Pietro Mennea, era nato a Barletta nel 1952 e faceva sognare gli italiani e tutti gli appassionati di sport. Una vita di record la sua. È stato infatti l’unico atleta ad essersi qualificato per quattro finali olimpiche dei 200 metri consecutive, dal 1979 al 1984. Detentore del record olimpionico, sempre sui 200 metri, dal 1979 al 1996, ancora imbattuto per quanto concerne gli atleti europei. Nel corso della sua carriera ha conseguito ben 29 medaglie olimpiche, di cui 18 d’oro. Il 12 settembre, giorno in cui alle Olimpiadi di Città del Messico segnò il sopracitato record sui 200 metri (19 secondi e 72 centesimi), è ancora oggi celebrato come il Mennea Day, con gare ed eventi sportivi in tutta la penisola. Per l’importanza avuta nell’immaginario collettivo, Mennea non fu “solamente” uno sportivo di successo, assurgendo ben presto al ruolo di icona, orgoglio e modello per tutti gli italiani.
L’abbraccio con Muhammad Alì, le quattro lauree e l’approdo in politica
Tra gli sportivi che hanno fatto la storia compare in primissimo piano il pugile afroamericano Cassius Clay, che, come è noto, scelse come nome d’arte quello di Muhammad Alì. Proprio la leggenda della boxe volle conoscere Pietro Mennea, stupendosi che questo fosse bianco. Un abbraccio, quello tra i due atleti, che la dice lunga sulla capacità dello sport di unire e rompere gli steccati di nazionalità. Le capacità di Mennea non si limitarono all’ambito sportivo: egli conseguì ben 4 lauree, rispettivamente in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Scienze Motorie e Sportive e, infine, in Lettere. Un impegno a 360°, dunque, culminato nell’ingresso in politica.
Nel 1999 venne infatti eletto europarlamentare nelle file dei Democratici di Romano Prodi. Successivamente si candidò al Senato con l’Italia dei Valori, non riuscendo però ad entrarvi. Altre due esperienze non coronate da successo furono la sua candidatura a sindaco di Barletta nel 2002 (all’interno di Forza Italia) e la ricandidatura al Parlamento Europeo, questa volta con il centrodestra. Una personalità complessa e poliedrica, dunque, che ha però eccelso in tutti i campi in cui si è messa alla prova. Gli sportivi e gli italiani non possono che rimpiangere la scomparsa di uno dei connazionali più celebri del Secondo dopoguerra. La speranza è che, oltre allo sport, il Mezzogiorno possa riavere una Freccia del Sud che gli permetta di recuperare il tempo perduto. Una Freccia rapida e tenace come Pietro Mennea.