Arroccato alle pendici dei Monti Tifatini, il Borgo di Casertavecchia è un gioiello medievale che domina il paesaggio a nord-est della moderna Caserta. Nato come Casa Hirta nell’VIII secolo d.C., questo suggestivo insediamento conobbe il suo massimo splendore tra il IX e il XIII secolo. I longobardi lo trasformarono in un punto strategico di controllo, mentre con i normanni divenne un fiorente centro amministrativo e religioso, sede del conte e della diocesi.
Nel periodo di Federico II, grazie alla contessa Siffridina, il borgo si arricchì di monumenti come il campanile della Cattedrale e la torre cilindrica del castello. Tuttavia, tra il Trecento e il Cinquecento, sotto i La Ratta e poi gli Acquaviva, il borgo iniziò a perdere centralità a favore della pianura, dove sorse la nuova Caserta. Oggi, Casertavecchia custodisce l’eco del suo glorioso passato, tra storia, arte e leggende.
A pochi km di distanza si trova la Reggia di Caserta, un’imponente residenza reale, uno dei capolavori del barocco italiano, che affascina con la sua grandiosità e i suoi splendidi giardini. Costruita per volere di Carlo di Borbone, la Reggia vanta 1.200 stanze, affreschi, opere d’arte e una serie di monumentali fontane, rappresentando un simbolo della ricchezza e del potere della dinastia borbonica.
Le attrazioni di Casertavecchia
Incastonato tra i Monti Tifatini, il borgo medievale di Casertavecchia regala un viaggio nel tempo, dove storia, mistero e tradizioni si intrecciano in un’atmosfera unica. Passeggiando per i suoi vicoli, ogni angolo svela storie e leggende che accendono l’immaginazione e catturano il cuore.
La Torre dei Falchi: il guardiano del borgo
Salendo lungo il viale principale, l’imponente Torre dei Falchi, alta circa 30 metri, svetta come simbolo del borgo. Nota anche con il nome di “Il Maschio”, la torre, è stata riconosciuta come la seconda più alta d’Europa. Il podio spetta alla torre di Aigues-Mortes, situata in Provenza. Un tempo si poteva salire i suoi 50 gradini per raggiungere l’ultimo piano, dimora del signore, mentre i livelli inferiori ospitavano viveri e servitù. Ancora oggi, la torre è un maestoso ricordo del passato medievale di Casertavecchia.
Il Castello e il fantasma della contessa Siffridina
A poca distanza si trovano i ruderi del castello, costruito nel 861 d.C. dai Conti di Capua e poi fortificato dai Normanni e dagli Svevi. Un tempo possedeva sei torri di avvistamento, ma terremoti e attacchi ne hanno ridotto la struttura a frammenti di mura e un cortile misterioso. Qui aleggia una leggenda: si dice che il fantasma della contessa Siffridina, moglie di Tommaso d’Aquino, cammini ancora tra il castello e il Duomo nelle fredde notti d’inverno, con lunghi lamenti che raccontano il suo dolore e il suo legame eterno con il borgo.
La Chiesa dell’Annunziata e il Duomo
Proseguendo tra i vicoli, si incontra la graziosa Chiesa dell’Annunziata, un piccolo gioiello gotico del 1300, con un campanile che sembra custodire il tempo. Ma il cuore del borgo pulsa in Piazza Vescovado, dove sorge la magnifica Cattedrale di San Michele Arcangelo. Costruita tra il 1113 e il 1153, combina elementi medievali, gotici e arabeggianti, con una cupola ottagonale e decorazioni floreali e animali. Al suo interno, 18 maestose colonne di marmo narrano storie di epoche lontane e, secondo una leggenda, furono trasportate fino al borgo dalle fate dei Monti Tifatini.
Cosa fare a Caserta Vecchia
Nel Borgo ci sono molte attività da svolgere a livello culturale, sportivo, enogastronomico e di svago. Vi segnaliamo due appuntamenti culturali di rilievo internazionale: “Un Borgo di Libri”, la rassegna letteraria diretta dal giornalista Luigi Ferraiuolo, che vede la partecipazione di rinomati autori; “Settembre al Borgo” il Festival di musica ed incontri culturali con artisti del teatro e della musica nazionale ed internazionale.
Per chi ama invece passeggiare, oltre il tour attraverso le stradine strette, i palazzi nobiliari e le chiese antiche, sono tante le escursioni da scegliere per scoprire panorami affascinanti, anche sconfinando nei dintorni per scoprire luoghi interessanti.
Ecco alcuni consigli per passare il tempo senza mai annoiarsi nel Borgo medievale:
I vicoli e gli “Spiritelli”
Casertavecchia sorprende con i suoi vicoli, ricchi di dettagli curiosi e creatività. Vecchi oggetti diventano vasi per fiori e le osterie si animano con figure di stoffa colorata, creando un’atmosfera da fiaba. Tra le botteghe del borgo si trovano gli “Spiritelli di Casertavecchia”: vasetti in terracotta decorati con facce buffe, nati dall’ingegno di Ursula, una donna tedesca che negli anni ’70 trasformò un antico rudere nella “Casa delle Bifore”. Questi oggetti portafortuna, carichi di tradizione, sono il simbolo del borgo.
Una passeggiata da sogno
Visitare Casertavecchia è un’esperienza unica: camminare tra i suoi vicoli acciottolati, scoprire le sue botteghe artigianali e lasciarsi avvolgere dalle sue storie è come immergersi in un racconto senza tempo. Quando il sole tramonta e le luci si accendono, il borgo si trasforma in un luogo magico, dove passato e presente convivono in perfetta armonia.
Cosa mangiare a Casertavecchia
La cucina casertana è un viaggio tra tradizione e sapori autentici, un incontro tra semplicità e ricchezza gastronomica. Ecco alcune delle specialità che rappresentano al meglio questa terra.
La Menesta ‘mmaretata è un piatto simbolo delle festività natalizie e pasquali. Si tratta di una minestra in cui carne e verdure si sposano armoniosamente. Tra le verdure utilizzate ci sono cicoria, scarola, verza e borragine, mentre la carne è solitamente di maiale, spesso salsicce o tagli meno pregiati. Il piatto si completa con pane tostato o scagliuozzi, frittelle di farina di mais che aggiungono croccantezza e sapore.
Le Pettolelle con Fagioli rappresentano un primo piatto semplice ma ricco di gusto. La pasta fatta in casa, chiamata laganelle, viene condita con fagioli cannellini, olio, aglio, prezzemolo e origano. La preparazione richiede attenzione, ma il risultato finale è un comfort food perfetto, che parla di tradizione e amore per la cucina.
La Cianfotta è una pietanza rustica, simile a una caponata, composta da peperoni, melanzane, patate, cipolla, pomodori e peperoncino. Servita spesso come contorno con pane bruscato, può essere arricchita con carne bollita o pesce, offrendo un’esplosione di sapori genuini. Il termine stesso, “cianfotta”, significa miscuglio, in riferimento alla varietà di verdure che la compongono.
Il Maialino Nero Casertano è una prelibatezza locale, considerata un vanto della provincia. Questa antica razza suina, allevata nei boschi, offre una carne pregiata e saporita. È possibile gustarlo in diverse preparazioni, come prosciutto, salsicce, capocolli e soppressate. Grazie agli allevatori locali, questa specie è stata salvata dall’estinzione ed è diventata un simbolo della gastronomia casertana.
Per concludere, gli Struffoli sono un dolce tipico del periodo natalizio, caratterizzato da piccole palline di pasta fritte e immerse nel miele caldo. Decorati con cedro candito, confettini e zuccherini colorati, rappresentano una dolce tradizione campana che non può mancare nelle feste.
Caserta, con i suoi sapori e le sue tradizioni, offre un’esperienza gastronomica unica. Lasciati conquistare da queste specialità e vivi un viaggio culinario indimenticabile.
Cosa vedere nei dintorni
La Reggia di Caserta, situata a pochi chilometri da Caserta Vecchia, è uno dei capolavori più straordinari del Barocco italiano. Commissionata da Carlo di Borbone nel 1752 e progettata dall’architetto Luigi Vanvitelli, la reggia rappresenta la magnificenza e il potere della dinastia borbonica. Con i suoi 1.200 appartamenti e 1.742 finestre, la struttura è la residenza reale più grande del mondo. L’immensa bellezza dei suoi giardini, che includono anche un Giardino all’Inglese voluto da Maria Carolina d’Austria, è un’altra delle meraviglie che attraggono i visitatori. Il parco, che si estende per 120 ettari, ospita fontane monumentali, come la Fontana di Diana e Atteone, e una grande cascata che affascina per la sua imponenza.
La Reggia è anche patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1997, grazie al suo valore architettonico e al contesto naturalistico che la circonda. Oltre agli appartamenti reali, i visitatori possono ammirare il Teatro di Corte, la Sala del Trono e la Biblioteca Palatina, che ospita una delle collezioni librarie più importanti d’Europa. La Reggia di Caserta, quindi, è un viaggio nel lusso e nella storia, una tappa imperdibile per chi visita la Campania.
I dintorni di Casertavecchia offrono ulteriori motivi di interesse per i visitatori. A pochi chilometri si trova il Belvedere di San Leucio, un complesso monumentale settecentesco incluso nel patrimonio UNESCO insieme alla Reggia di Caserta. Qui, Ferdinando IV di Borbone immaginò una città ideale basata sulla produzione della seta, integrando alloggi operai, una scuola e un setificio in un modello di welfare illuminista. Oggi, il Museo della Seta e il panorama che si apre dal belvedere sul Golfo di Napoli rendono questa visita particolarmente suggestiva.
Un’altra tappa interessante è rappresentata dalla Basilica di Sant’Angelo in Formis, situata nei pressi di Capua. Questo edificio di impianto romanico, costruito sui resti di un antico tempio pagano, conserva al suo interno una straordinaria collezione di affreschi medievali dell’XI secolo. La basilica offre anche una vista panoramica sulle campagne circostanti, rendendola una meta ideale per chi ama unire arte e natura.
Infine, per chi desidera esplorare il patrimonio archeologico della zona, una visita a Santa Maria Capua Vetere è d’obbligo. Qui si possono ammirare l’Anfiteatro Campano, secondo solo al Colosseo per dimensioni, e il Mitreo, un suggestivo tempio sotterraneo dedicato al dio persiano Mitra.
Casertavecchia e i suoi dintorni offrono un’esperienza completa, combinando bellezze storiche, culturali e paesaggistiche. Questo itinerario consente di immergersi nella storia millenaria della Campania, scoprendo un lato meno conosciuto ma altrettanto affascinante di questa regione.
Come arrivare a Casertavecchia
Casertavecchia è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto. Di seguito, una guida pratica per organizzare il viaggio.
In aereo. L’aeroporto più vicino è quello di Napoli-Capodichino. Da qui è possibile raggiungere Caserta con taxi, auto a noleggio o autobus. Una volta arrivati a Caserta, si prosegue per Casertavecchia con i mezzi locali o in auto.
In treno. Dalla stazione, per raggiungere Casertavecchia, è possibile:
Utilizzare le autolinee ACSM, che offrono un servizio diretto verso il borgo.
Prendere un taxi o noleggiare un’auto.
In autobus. Dal piazzale antistante la stazione ferroviaria di Caserta, sono disponibili:
Le autolinee CLP Servizio Urbano Caserta Linea 103, con corse dirette per Casertavecchia.
Le autolinee Mataluna, che partono anche da Piazza Matteotti a Caserta.
In auto. Chi arriva in auto da fuori città può prendere l’autostrada e uscire a Caserta Nord, seguendo poi le indicazioni per Casertavecchia. È importante notare che la circolazione delle auto è vietata all’interno del borgo. Si consiglia di lasciare il veicolo in uno dei parcheggi custoditi situati all’ingresso del borgo.
In taxi. Un’alternativa comoda è il taxi. È possibile prenotare una corsa dal piazzale della stazione ferroviaria di Caserta o richiedere il servizio da un indirizzo specifico. Il costo medio di una corsa verso Casertavecchia è di circa 15 euro.
Per maggiori dettagli:
TaxiCaserta.com
ServizioTaxiCaserta.it
Seguendo queste indicazioni, raggiungere Casertavecchia sarà semplice e piacevole, lasciandovi pronti a immergervi nell’atmosfera unica del borgo medievale.
Conclusione
Casertavecchia è un borgo medievale che incanta per il suo fascino storico e la tranquillità del contesto naturale. I suoi vicoli pittoreschi, la maestosa Cattedrale di San Michele Arcangelo e i panorami mozzafiato rendono questo luogo una meta imperdibile per chi visita la Campania.
Ideale per una pausa dal ritmo cittadino, il borgo si integra perfettamente in un itinerario che comprende anche la Reggia di Caserta e il Belvedere di San Leucio. Una visita a Casertavecchia è un viaggio nel tempo, tra storia e bellezza, capace di conquistare ogni viaggiatore.
