Stop ai cibi sintetici: arriva la stretta del governo
Multe da 10.000 fino a 60.000 euro: questo rischia chi produce o vende prodotti alimentari realizzati in laboratorio. Per le aziende che presentano un fatturato sopra i 60.000 euro, le sanzioni possono arrivare anche al 10% di quest’ultimo, purché non superino i 150.000 euro. Un colpo molto duro, dunque, che comporterà di fatto lo stop ai cibi sintetici nel nostro Paese. Oltre alle sanzioni, infatti, sono previste le confische dei prodotti, il blocco delle agevolazioni fiscali per le imprese coinvolte, quando non la chiusura temporanea (fino a 3 anni) dello stabilimento. Tali misure sono contenute nella proposta di legge presentata ieri in CdM dai ministri dell’Agricoltura e della Salute, Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci.
Un’iniziativa che è andata incontro alle richieste di Coldiretti, che in passato aveva lanciato una petizione, raccogliendo oltre mezzo milione di adesioni. Come sempre si fronteggiano due diverse visioni: da una parte quella della tutela del made in Italy e della tradizione enogastronomica dei diversi territori, dall’altra chi sostiene gli eventuali benefici in termini di sostenibilità ambientale. Un braccio di ferro che continua sui molteplici dossier, non ultimo quello della messa in vendita, autorizzata dall’UE, delle farine da insetti. Anche in questo campo il governo è voluto intervenire per tutelare i consumatori.
La cucina italiana candidata patrimonio UNESCO
Roma è impegnata in molti campi per tutelare le proprie eccellenze enogastronomiche. Un passo in tale direzione è stato compiuto nei giorni scorsi, quando l’Italia ha candidato la propria cucina come patrimonio immateriale dell’UNESCO. Un riconoscimento che potrebbe arrivare nel dicembre del 2035. Attualmente tra i prodotti e le tradizioni culinarie riconosciute come patrimoni immateriali dell’UNESCO compaiono (tra gli altri) la dieta mediterranea e la pizza napoletana. La candidatura italiana, anche in questo caso è stata presentata dal ministro Lollobrigida, congiuntamente al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Un impegno a 360° per valorizzare il made in Italy. Tutti ricordano il successo di EXPO 2015, quando proprio il cibo era stato messo al centro della manifestazione. Vettore di soft power, la cucina è un tassello essenziale per avvicinarsi alla cultura di un Paese. Un patrimonio antropologico che merita di essere preservato in tutte le sedi. A cominciare dalla tutela delle produzioni reali rispetto a quelle in laboratorio. Una difesa che nello strumento legislativo predisposto in questi giorni potrebbe trovare una piena concretizzazione.