“ Per battere Joe Biden dobbiamo essere uniti nel supportare Donald Trump!” è quanto dice Larry Elder a conclusione della conferenza stampa dove annuncia il suo ritiro.
Elder ispirato dal dovere morale, religioso e patriottico
Mentre il democratico Dean Phillips annuncia la sua candidatura alle presidenziali in alternativa a Biden, il candidato repubblicano Elder conclude la sua campagna e appoggia Trump. Dopo aver espresso gratitudine a tutti i suoi sostenitori, Elder spiega l’attenta valutazione che ha fatto della situazione politica e che lo ha portato a questa difficile decisione.
“Sono fermo nella mia convinzione – dice Elder – che i più grandi problemi che la nostra nazione deve affrontare sono i seguenti: l’assenza della figura paterna in troppe famiglie, la pericolosa menzogna che l’America è sistematicamente razzista, la necessità di fissare un tetto alla spesa federale e la necessita’ di rimuovere i Procuratori Distrettuali sostenuti da Soros che si rifiutano di far rispettare la legge.”
Per la risoluzione di questi problemi Elder crede di avere un “dovere morale, religioso e patriottico” che lo ha portato prima a candidarsi ed ora ad appoggiare Trump perché essi possano essere davvero risolti.
Chi è Elder
Laurence Allen Elder è nato a Los Angeles nel 1952 ed ha esercitato la professione di avvocato, dilettandosi a scrivere libri su vari temi politici; è diventato famoso come commentatore politico conservatore e come conduttore di vari programmi radiofonici, tra cui il Larry Elder Show.
Nel 2020, Elder è stato il produttore esecutivo di un documentario intitolato :” Uncle Tom: an Oral History of the Black Conservative”. Il documentario contiene interviste fatte a vari famosi afro-americani conservatori con critiche alle fallimentari politiche del partito democratico, realizzate con il solo fine di raccogliere il voto delle loro comunita’ ad ogni elezione.
Nel 2021 è il candidato repubblicano alle elezioni del Governatore della California, che pero’ verranno vinte dal democratico Gavin Newsom.
I sondaggi
Nell’Aprile del 2023 annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane per le presidenziali del 2024, lanciando il motto: “Abbiamo un paese da salvare!”. Nonostante la sua vicinanza all’ex Presidente Trump, Elder decide di entrare nella bagarre repubblicana, con una dozzina di altri candidati, e di sfidare anche il suo idolo. Ma non ha molta fortuna.
Nonostante la sua notorieta’, tutti i sondaggi confermano che Elder ha la preferenza solo di circa l’1% degli elettori del GOP; la bassissima percentuale viene da lui attribuita anche al fatto di essere stato escluso da tutti i dibattiti tra i candidati organizzati dal Partito Repubblicano.
Ad onor del vero, va anche detto che, con l’ingombrante presenza del Tycoon, a Elder non resta molto spazio politico per differenziarsi; in aggiunta la lista degli altri candidati del GOP è lunga e ricca di nomi prestigiosi. Emergere in queste condizioni è per lui una “mission impossible”.
Elder, il quarto candidato del GOP a ritirarsi
Dopo il ritiro dell’ex parlamentare texano Will Hurd e del sindaco di Miami Francis Suarez, l’uscita di scena di Elder lascia in corsa ancora ben 9 candidati (Trump, Haley, DeSantis, Hutchinson, Ramaswamy, Scott, Pence, Christie e Burgum).
Elder è sempre stato molto vicino alle posizioni di Trump ed anche in occasione della sua uscita di scena, non ha perso l’occasione per lodare il ruolo dell’ex Presidente che “e’stato determinante nel promuovere i principi e e le politiche conservatrici dell’America”.
L’endorsement a Trump di Elder va quindi a consolidare ulteriormente il grande vantaggio del Tycoon sui suoi avversari; il piu’ recente sondaggio, condotto da Morning Consult tra il 20 ed il 22 Ottobre, assegna a Trump il 62% delle preferenze, il 13% di DeSantis ed il 7% di Nikki Haley.
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