Joe Manchin fa tremare i polsi ai Dem
La notizia arriva come una bomba e immediatamente fa il giro dei media: il senatore Manchin intende finire il mandato al Senato e chiudere la sua esperienza politica alla Camera alta del Congresso americano.
La news segue il trambusto “controllato’ dei giorni scorsi, quando tutti i leader del partito democratico hanno contattato quotidianamente Manchin per convincerlo a ricandidarsi come senatore del West Virginia. Sforzi inutili, Joe Manchin non ci sta e giustifica la sua scelta “necessaria per stare più tempo con la famiglia”.
Ma i rumors dicono altro. Secondo indiscrezioni la decisione del senatore democratico è propedeutica alla candidatura come indipendente alla Casa Bianca. Una eventualità questa che semina il panico nel suo partito.
Chi è Joe Manchin
Democratico moderato da sempre, il Senatore Joe Manchin, con la sua vittoria ha garantito al Partito Democratico la maggioranza al Senato. Un affiliato atipico perchè su alcune questioni critiche non si è allineato alle disposizioni del partito, rivendicando la sua indipendenza.Difatti, Joe Manchin è molto vicino al movimento “No Labels” , un gruppo moderato centrista che ha affermato di essere pronto a mettere in campo un proprio candidato se l’elezione presidenziale del 2024 dovesse ridursi ad una mera rivincita tra Biden e Trump.
Fedele alla sua linea politica da indipendente, che lo ha contraddistinto durante il suo mandato, il 76enne senatore ha fatto poco per smentire le illazioni su una sua eventuale corsa alla Casa Bianca. Difatti ha annunciato che viaggerà per tutti gli Stati al fine di “mobilitare il centro e riunire gli Americani.”
Perchè Nancy Pelosi è furiosa
La ex-Presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, intervistata dal Wall Street Journal, sostiene senza esitazioni che “una candidatura democratica alternativa a quella di Biden sarebbe pericolosa per la democrazia”.
“La candidatura alla Casa Bianca del senatore con il “No Labels”, spianerebbe la strada al candidato Trump” ha tuonato l’ex speaker. Secondo i sondaggi ,difatti l’ipotesi è concreta perche ci sarebbe una dispersione di voti che non consentirebbe nessuno dei tre candidati di raggiunga i 270 “voti elettorali” necessari per l’elezione. In questo caso, la Costituzione americana prevede che l’elezione del Presidente spetti ad un Congresso allargato ai rappresentanti degli Stati ed i repubblicani avrebbero anche in questo caso la possibilità di riportare Trump alla Casa Bianca.
Si allunga la lista dei candidati indipendenti
Se Manchin si candidasse alle presidenziali al di fuori del Partito Democratico, sarebbe il quarto candidato indipendente in corsa per la Casa Bianca.
Tra i candidati di centro, il più in vista, è indubbiamente l’avvocato ambientalista, Robert F.Kennedy Jr. Dopo essere stato boicottato dal partito democratico a cui appartiene, il rampollo della famiglia Kennedy, il 9 ottobre scorso, ha ufficializzato la candidatura come indipendente. Alcuni sondaggi lo danno terzo con un consenso vicino al 20% in uno scontro ipotetico con Biden e Trump.
Cornel West, accademico e attivista di sinistra, molto vicino a Bernie Sanders, si definisce un “socialista non-marxista”. Il 5 giugno scorso aveva annunciato la sua candidatura con il partito dei verdi, una scelta rivista dopo 4 mesi con una candidatura da indipendente.
Jill Stein, medico e ambientalista, ha annunciato recentemente che cercherà la nomination del Partito dei Verdi per la terza volta, dopo essere stata candidata nel 2012 e nel 2016. la sconfitta di Hillary Clinton fu addebitata proprio a lei:avrebbe sottratto voti importati ai Dem.
Stein avrebbe dovuto essere responsabile della campagna di West, ma la decisione di quest’ultimo di non correre piu’ per i Verdi le ha aperto la strada alla sua candidatura , che ha annunciato il 9 Novembre 2023.
I candidati DEM
Il Partito Democratico ha ufficialmente 3 candidati alle presidenziali del 2024: Biden, Williamson e Philips. Vi sarebbe un quarto candidato, ma Cenk Uygur, essendo nato in Turchia, non dovrebbe essere in grado di partecipare alla nomination del partito.
Marianne Williamson, scrittrice e consigliera spirituale della celebre Oprah Winfrey, si era gia’ candidata senza successo alle presidenziali del 2020; Williamson ha annunciato la sua candidatura alle prossime presidenziali il 23 Febbraio 2023, ma tuttora i sondaggi le danno il favore soltanto del 6% degli elettori democratici (sondaggio ABCNews del 10 Novembre 2023).
Dean Phillips e’ un politico moderato, parlamentare del Partito Democratico, eletto nel Minnesota; Phillips supporta la polityica di Biden, ma l’eta’ avanzata del Presidente, il suo stato di salute ed i sondaggi sfavorevoli non ne fanno un candidato ideale per battere Trump; il 26 Ottobre 2023 Phillips ha quindi deciso di scendere in campo. I primi sondaggi pero’ non sono stati generosi con Phillips visto che solo il 4% degli elettori democratici lo preferirebbero a Biden (sondaggio Pro.morningconsult del 3 Novembre 2023).
Joe Biden resta il candidato “in pectore” del partito democratico ed i sondaggi gli danno il favore del 71% degli elettori democratici (sondaggio ABCNews del 10 Novembre 2023), nonostante anche lui abbia possibili guai giudiziari da affrontare .
I candidati GOP
Il Partito Repubblicano, dopo l’uscita di scena di ben 5 candidati (Suarez, Hurd, Johnson, Elder e Pence), ha ufficialmente ancora 9 candidati alle presidenziali.
L’ex Presidente Donald Trump continua a dominare la scena ed il suo gradimento continua a crescere tra gli americani nonostante tutti i guai giudiziari. secondo gli ultimi sondaggi, (ABCNews del 10 Novembre 2023) il Tycoon è al 57% , 43 punti al di sopra del secondo candidato.
Il Governatore della Florida, Ron DeSantis, che ha perso consensi, dal 35% al 14% , sembra essere in risalita
Nikki Haley, ex Governatore del Sud Carolina, mantiene la terza posizione con il 9% dei consensi, seguita da Vivek Ramaswamy, imprenditore multimiliardario, con il 5%; seguon, Chris Christie, ex Governatore del New Jersey con il 3% e Tim Scott, Senatore afroamericano del Sud Carolina, con il 2%.
Gli altri tre candidati – Asa Hutchinson, ex gov Arkansas; Ryan Binkley, pastore protestante e dirigente aziendale; Doug Burgum, ex imprenditore ed ora Governatore del North Dakota – non superano il punto percentuale di gradimento.