Con l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, gli americani credevano di essersi messi alle spaIle – e consegnato alla storia – tutto quanto accaduto durante la campagna elettorale e durante le settimane seguite al voto del 4 novembre.
Voto, che ha visto la vittoria del partito democratico con il candidato Joe Biden e l’uscita dalla Casa Bianca del presidente Donald Trump.
Una storia finita, archiviata? No. I democratici e alcuni esponenti dello stesso partito di Trump – repubblicano – intendono portare avanti il processo di impeachment a Trump, ritenuto personalmente responsabile per l’invasione di Capitol Hill, nonostante sia fuori dal palazzo del potere da tre settimane.
Trump – secondo l’accusa – avrebbe istigato i suoi manifestanti alla violenza mentre il Congresso e il vice presidente Mike Pence certificavano il risultato del voto e la vittoria del presidente Joe Biden nelle elezioni del 2020. Un reato che – se provato – non consentirà al Tycoon alcun futuro incarico pubblico negli Stati Uniti d’America. La morte politica.
L’ex presidente è stato messo sotto accusa il 13 gennaio e da allora ancora una volta il popolo americano si è diviso.Da una parte quelli che, temendo un ritorno alla politica di Trump, a tutti i costi lo vogliono vedere condannato per non consentirgli nessun accesso alla politica attiva; dall’altra parte – chi desidera mettersi tutto alle spalle, nella consapevolezza che nel futuro saranno comunque e sempre gli elettori a scegliere, e non teme i 71 milioni di voti a Trump con il suo “First America”.
Ma mentre il popolo si interroga su quanto sia necessario un processo a un presidente rimosso, la politica va avanti e dopo la Camera dei rappresentati è stata la volta del Senato ( Camera alta) ad esprimersi sulla costituzionalità del processo di impeachment all’ex presidente..
Quattro ore di discussioni per stabilire se l’ex inquilino della Casa Bianca può essere sottoposto a quello che è stato definito “impeachment tardivo”– ovvero processo per sollevare dall’incarico un presidente già rimosso democraticamente dal voto popolare.
L’accusa
Un dibattito serrato che ha visto l’accusa circostanziare la propria tesi con l’ausilio di un filmato che mostra in sequenza i twitter del presidente con cui avrebbe invitato e istigato i suoi elettori a raggiungere Washington il 6 gennaio per una manifestazione di protesta e a “ combattere” per stabilire la verità su quelli che definiva “ brogli elettorali che hanno consentito ai democratici la vittoria alle elezioni presidenziali”.
Le immagini proiettate hanno mostrato l’aggressività di alcuni invasori-invasati nel palazzo del governo e poliziotti spaventati, la morte di una manifestante uccisa da un colpo di pistola sparato da un poliziotto e il fuggi fuggi generale. Scene inedite – riprese dalle telecamere interne di sicurezza che hanno lasciato sgomenti i presenti e il Senato ha chiuso il dibattito con un voto scontato:56 voti favorevoli e 44 contrari: Trump va processato.
Tutela della democrazia
Non si discute. La democrazia va tutelata e i facinorosi, i violenti, quelli che ad ogni occasione possibile sfogano rabbia e istinti primitivi vanno isolati e condannati, ma il dibattito popolare oggi in America è: quel manipolo di idioti chi rappresentava?
Prendono le distanze gli elettori repubblicani, quelli che sono andati in piazza a protestare pacificamente, quelli che hanno accettato il risultato elettorale con:”Biden è il mio presiedente” quelli che credono nella democrazia e nel confronto civile, nella libertà di parola e aborrano ogni forma di violenza.
Ci è scappato il morto quel 6 gennaio, anzi, i morti. Quattro manifestanti e un poliziotto hanno perso la vita. Una notizia che però – a dire il vero – non ha fatto molto scalpore davanti alle scene di uomini e donne che – dopo aver violato la Casa della democrazia americana – cercavano di portare via un souvenir dal palazzo più inaccessibile degli Stati Uniti.
Immagini che hanno fatto il giro del mondo suscitando sdegno ed incredulità soprattutto nel popolo americano. E sono questi i cittadini che oggi vogliono essere rappresentati nelle Camere del Congresso. loro che non si sentono parte di quella squadruccia di uomini e donne vestiti da carnevale a cui qualcuno ha dato facile accesso al Parlamento americano, l’edificio più sicuro e protetto degli Stati Uniti d’America.Sarà stato l’ex presidente o chi altri?Una analisi andrebbe fatta.
La difesa
La questione costituzionale , se un ex presidente possa essere messo sotto accusa o processato dopo che ha lasciato l’incarico, è una questione strettamente legale e gli avvocati dell’ex presidente stanno provando a dimostrare l’infondatezza del processo ancora prima di discuterne l’accusa. “Il presidente non è più in carica- ha dichiarato l’avvocato Bruce Casto del team legale di Trump– l’obiettivo della Costituzione è stato raggiunto, è stato rimosso dagli elettori”.
La difesa di Trump ha utilizzaro solo 3 ore – delle 16 a disposizione – per esporre la propria linea difensiva che si appella al primo emendamento della costituzione sul diritto di parola”
Gli avvocati di Donald Trump sono passati all’attacco contestando all’accusa di aver “fabbricato e alterato le prove” con i montaggi dei video shock dell’assalto al Capitol e rispondendo con altri filmati per mostrare che anche i democratici hanno usato linguaggi incendiari, da Joe Biden a Kamala Karris sino ai due leader al Congresso Chuck Schumer e Nancy Pelosi.
“Questo processo di impeachment è un atto di vendetta politica ingiusto e palesemente anticostituzionale” che “dividerà ulteriormente la nostra nazione”.
“Nessuna persona pensante potrebbe seriamente credere che il comizio di Trump prima dell’assalto al Congresso sia stato un incitamento alla violenza o all’insurrezione”, ha detto Van der Veen, uno dei difensori, sostenendo che “le parole di Trump incoraggiarono esplicitamente i presenti ad esercitare i loro diritti pacificamente e patriotticamente” e scaricando la colpa solo su un “piccolo gruppo” di fan.
Poco più di 180 minuti per ricordare inoltre gli atti di violenza per mano dei militanti Black Lives Matter che manifestavano contro il razzismo. Un parallelo tra i gruppi violenti che hanno messo a ferro e fuoco città intere a seguito dell’uccisione di Geroge Floyd, afroamericano ucciso da un poliziotto, e i fan di Trump che hanno assaltato il Campidoglio.
Intanto dalla sua villa in Florida, Trump non resta a guardare e chiede sostegno ai suoi più accesi sostenitori con email e messaggi. Spiega perché i democratici sarebbero preoccupati “Ad essere onesti, come potevano non essere preoccupati ? L’America stava vincendo come mai prima d’ora ed è tutto grazie all’agenda America FIRST del presidente Trump”.
L’impeachment tardivo e la Costituzione
Non mancano nel dibattito richiami a precedenti storici.
L’articolo I sezione 2 della Costituzione conferisce alla Camera dei rappresentanti “l’unico potere di impeachment” e la sezione 3 dà al Senato “il solo potere di provare tutti gli impeachment”. Durante il dibattito alla Camera alta è stato ricordato dai democratici il confronto tra i padri costituenti sui cosiddetti “impeachment tardivi”, cioè dopo che la persona ha lasciato l’incarico. Infatti secondo la Common Law britannica, a cui si sono ispirati i Padri fondatori, è consentito l’impeachment tardivo. La storia politica americana ha due precedenti ,i cui protagonisti non avevano però ricoperto la carica presidenziale.
I casi
Nel 1797, la Camera mise sotto accusa il senatore William Blount e nel 1876 il segretario alla guerra William Belknap. Entrambi avevano lasciato l’incarico quando le richieste di impeachment furono consegnati al Senato. Gli avvocati di Blount dimostrarono che il Senato non aveva giurisdizione su un privato cittadino
mentre con Belknap il caso fu dismesso anche se fu sancito il principio di giurisdizione del Senato.
Due casi che in questi giorni vengono evocati come precedenti da valutare e infiammano la discussione politica non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo occidentale.
Riferimenti storici che fanno pensare a come finirà questo processo di impeachment: molto probabilmente in un nulla di fatto. Ed è per questo che la gente comune si chiede: “ A cosa serve questo show? Perché Trump, oggi privato cittadino, fa ancora paura?
Brava! Come al solito! Un caro saluto